Sabino Pignataro

lunedì 26 dicembre 2011

Lina Ben Mhenni.

Docente e blogger di 28 anni, sul suo blog 'Tunisian girl' scrive: "I nuovi governanti della Tunisia hanno tradito la 'rivoluzione dei gelsomini', gli attivisti sono ''pronti a tornare in piazza''. ''Non ho paura nonostante le continue minacce di morte e di stupro''.
''Un anno fa i tunisini sono scesi in piazza per chiedere riforme sociali ed economiche e per la liberta', non per avere un altro governo che ci dica come essere buoni musulmani''. La giovane blogger teme una deriva fondamentalista del partito islamico Ennahda che ha vinto le elezioni in ottobre. ''Si presenta come un partito moderato, ma la realta' e' diversa, basta ascoltare alcune dichiarazioni in cui parlano di reintrodurre la poligamia''. ''Si' e' vero, ci sono state le elezioni, ma invece di rispondere alle richieste dei tunisini che hanno sacrificato la loro vita e i loro corpi per la liberta', l'Assemblea costituente discute di problemi inesistenti, come l'identita' o il niqab''.
Lo scorso 30 novembre ''un gruppo di salafiti ha sequestrato il Rettore di Lettere chiedendo che le studentesse possano sostenere gli esami indossando il niqab e la separazione delle classi per ragazzi e ragazze''.
Sembra essere tornati ai tempi del presidente Ben Ali: dai social network ''spariscono gli articoli che criticano Ennahda'', mentre sugli altri media, tv e giornali, ''sono tornate le bugie e la manipolazione della realta' e si tessono le lodi del nuovo presidente e del nuovo potere''. ''Ben Ali e' stato cacciato, ma non vuol dire che sia finito il sistema dittatoriale''.
Lina Ben Mhenni ha ricevuto il Premio Roma per la Pace e l'Azione umanitaria dal sindaco Gianni Alemanno. ''Ne sono onorata - commenta lei - e sono felice che i Paesi vicini, come l'Italia, ci aiutino'' anche con queste iniziative.