Sabino Pignataro

domenica 9 novembre 2008

Il mio Paese

Le anacronistiche risse fra fascisti ed antifascisti per la “riforma” Gelmini, rischiano di coprire il fragoroso crollo finale di Alitalia, o meglio di ciò che ne è rimasto.
Epilogo sconcertante con l’odierna bocciatura del prestito ponte,una fregatura da 300 milioni di euro stanziata per dare fiato all’agonizzante compagnia di bandiera e permettere alla famigerata cordata di “capitani coraggiosi” di farsi avanti e di scaricare sul groppone dei contribuenti i miliardi di debiti allegramente contratti in decenni di gestione aziendale guidata dalla politica e dal sindacato.
Federico Fellini, nel lontano 1978, descriveva in “Prova d’orchestra” uno degli esiti possibili dell’eterna crisi italica. Nella fantasmagorica e spietata disamina del maestro riminese, il marasma della società conduceva diritto verso uno sbocco neo-autoritario che tutto rischiava di travolgere.

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