Sabino Pignataro

mercoledì 9 settembre 2009

La sessualità femminile nel Mediterraneo.

La nostra sessualità è una parte importantissima della nostra vita privata e sociale insieme. Come vive la propria sessualità una donna, una ragazza che vive in questa parte del mondo? Quali sono i limiti e le libertà che si possono riscontrare oggi? Come affrontare il discorso dell'emancipazione? Cosa scrivono le donne sulla propria sessualità? E l'arte e il cinema, la musica e l'economia? Come difendersi dagli abusi sessuali?
Una miriade di domande che nascevano una dopo l'altra pensando all'argomento, a quello che ognuno di noi ha visto, letto o ha sentito in prima persona. La sessualità fa parte della più visibile sensualità della donna mediterranea. Però, forse, in questi ultimissimi tempi ha perso il suo smalto, per apparire solo nella parte più pubblicitaria. Ossia la sensualità esprime sessualità, che a sua volta serve a far scaturire interesse. Questa attenzione del pubblico viene usata per vendere qualsiasi cosa. In primo luogo la moda, e diciamo che è naturale che sia così, ma ci sono gli Yogurt, le scarpe, gli occhiali e tanti altri prodotti.Questo è solo un esempio di come la famosa sensualità mediterranea..........(continua)

Ecomediterranea 2009.

Si svolgerà a Palermo dal 24 al 27 settembre presso l'Ex deposito delle locomotive di Sant'Erasmo.
Come per le precedenti edizioni il fulcro della manifestazione girerà intorno alle tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile, articolate principalmente nei settori aria, acqua, rifiuti, energia, natura, agricoltura e zootecnia, educazione e comunicazione ambientale, bioedilizia, mobilità sostenibile, acquisti verdi, informatica, editoria e consulenza.
Oltre alle aree espositive, rivolte agli operatori del settore, alle pubbliche amministrazioni ed al pubblico sensibile alle tematiche ambientali, durante la fiera verranno realizzati convegni internazionali, workshop e diverse iniziative di promozione, sensibilizzazione, studio e intrattenimento rivolte ad un pubblico sia di adulti che di bambini; nell’ambito della manifestazione, una delegazione di rappresentanti istituzionali provenienti dai Paesi del Mediterraneo – Tunisia – Siria – Malta - Slovenia e altri Paesi Europei, visiterà l’evento e incontrerà gli espositori, al fine di favorire le collaborazioni tra istituzioni, aziende, agenzie specializzate nel settore ambientale, lo scambio di know how e di buone prassi.

domenica 6 settembre 2009

Convincere un politico in 10 mosse.

Un vecchio (2004) post di Loïc Le Meur, in cui sintetizzava i dieci motivi per cui ogni politico dovrebbe avere un blog:
per avvicinarsi ai propri sostenitori;
discutere apertamente con loro, creare un’area permanente di dibattito;
mettere alla prova le proprie idee e programmi in modo rapido e veloce, avendo l’opportunità di migliorarle grazie al confronto;
cambiare il registro di comunicazione con gli elettori, da freddamente istituzionale a più informale. La gente vuole sentir parlare il politico in prima persona attraverso il suo blog, da pari a pari;
capire ed affrontare meglio le critiche, senza lasciarle alla deriva;
divulgare meglio le proprie idee, svincolandosi da un contesto locale;
raccogliere fondi;
raggiungere un elettorato più giovane e non interessato alla politica;
creare effetti di network: in rete le notizie corrono veloci grazie ai link;
aumentare la propria popolarità facendosi conoscere meglio.
Per chi, come e meglio di me, si interessa di comunicazione politica in rete i dieci punti sono famosi, un dato acquisito, un punto di partenza consolidato.
Ma, mi domando, lo stesso varrà anche per i politici?
Anche se molta acqua è passata ed esempi illustri di utilizzo maturo del web - Obama per tutti - hanno certo contribuito al superamento di certi pregiudizi, non credo.
Credo anzi che la strada da percorrere sia ancora lunga e che, per vincere la diffidenza verso il web dei politici nostrani, i sopra citati dieci punti siano argomenti ancora validi e non scontati.