Sabino Pignataro

mercoledì 20 ottobre 2010

Incontro con Jabbar Hussin.


"Baghdad Addio: l'Iraq sette anni dopo: senza gli americani e senza la pace" Jabbar Yassin Hussin ha raccontato della situazione in cui si trova il suo Paese, ma anche il senso della sua scrittura. Il grande narratore iracheno ha pubblicato per la prima volta in Italia, nelle collane della Poiesis Editrice, "Il Lettore di Baghdad" e "Addio Bambino".
Lo scrittore è venuto in Puglia dopo aver ricevuto il Premio per la Cultura Mediterranea 2010 della Fondazione CARICAL a Cosenza.
L'iniziativa culturale è stata la prima di una serie d'incontri che, oltre che a Specchia, dove si svolgeranno la maggior parte di essi, si terranno anche nelle città di Bari, Martina Franca e Roma.
La XIV edizione dei "Seminari di Autunno dei Seminari di marzo" sono organizzati dal Laboratorio Progetto Poiesis, dall'Associazione studenti e insegnanti "Mediterraneo-Europa" e dalla Poiesis Editrice con il patrocinio dell'Assessorato al Mediterraneo e alla Pace della Regione Puglia e del Comune di Specchia e si incentreranno sul tema: "Noi Mediterraneo", ricucire il filo della memoria, ricostruire la soggettività culturale, ritrovare i valori civili fra Mediterraneo, Italia e America Latina a partire dal Mezzogiorno.
I promotori dell'iniziativa culturale si sono posti alcune domande, a cui si risponderà nel corso dei seminari: Perché parlare del Mediterraneo? Perché porre questo tema in Italia? Perché porlo dal Sud? Forse il Mediterraneo ci fa paura? Forse questo mare ci richiama dal fondo dei millenni a fare i conti con le sue acque agitate? Cosa vogliamo noi pugliesi e noi meridionali dal Mediterraneo? Sarà possibile in Italia ricostruire una propria identità escludendo questo tema dal nostro orizzonte culturale? E infine cosa centra il Mediterraneo con l'America Latina? Esiste un legame fra gli scrittori mediterranei e sudamericani? Perché si dimentica troppo spesso che metà della popolazione argentina è italiana?
Al programma dei seminari successivi interverranno, inoltre, i seguenti relatori: Silvia Godelli, Vittorio Pozzo (Libano), Carlo Bordini, Titos Patrikios (Grecia), Toni Maraini, Reina Roffe (Argentina), Luis Dapelo (Perù), Alessandro Leogrande, Bianca Tarozzi, Andrea Leone, Michelagelo Zizzi, Luis Dapelo, Annarita Merico, Biagio Lieti, Barbara Cupertino, Margherita Macrì, Carla Saracino e Giuseppe Goffredo.
A Specchia gli altri seminari si svolgeranno: Giovedì 28 ottobre 2010, trattando il tema: "Mediterraneo Italia Mezzogiorno: fra identità e molteplicità", giovedì 4 novembre 2010, con argomento: "Libano mosaico di fuoco fra i cedri", sabato 20 novembre, con tema: "Argentina: Reina Roffé - l'arte straordinaria di narrare le donne" e dal 2 al 4 dicembre 2010 con una serie di incontri dal titolo: "Specchia in Poesia - L'Italia dei poeti".

sabato 9 ottobre 2010

Petros Efthymiou: le tre priorità.


foto di Viviana Isca
“E’ imperativo considerare nell’agenda politica tre importanti cambiamenti da apportare all’area del Mediterraneo: progresso economico nel Sud, tutela del sistema ecologico, e infine, la promozione e la conoscenza interculturale”. E' l'esortazione, durante la riunione di Palermo, dal presidente dell’assemblea parlamentare dell’Osce, Petros Efthymiou, per porre le basi di un processo di rinnovamento e di stabilita’ politica nel Mediterraneo. “Il Mediterraneo si trova in un area di importanza critica geo-strategica -ha continuato- A dispetto dei conflitti tra i suoi popoli, offre la possibilita’ per significativi sviluppi attraverso un migliore uso del commercio, della ricerca scientifica e culturale. Siamo coscienti, sulla base di dati ufficiali, che un terzo del commercio mondiale passa attraverso il Mediterraneo, cosi’ come un quarto del trasporto globale di petrolio. E inoltre c’e’ il piu’ grande patrimonio di siti storici di importanza mondiale, e si concentra nel suo territorio le piu’ importanti destinazioni turistiche”. L’Osce e’sempre stata attivamente presente con il rafforzamento del dialogo politico che “puo’ contribuire allo sviluppo di quei parametri che determineranno il futuro di pace e di crescita dei Paesi. Dovremmo focalizzare la cooperazione nei campi dell’energia, dell’agricoltura, del turismo, della tutela delle tradizioni e dell’ambiente. La salvaguardia dei diritti umani e’ necessaria per una economia sostenibile e uno sviluppo sociale, e i punti principali per il raggiungimento di questo obiettivo dovrebbero essere la libera circolazione di persone e la creazione di norme comuni. Fondamentale in tal senso e’ attivare tutti i meccanismi necessari affinche’ si crei un’area di pace, cooperazione e prosperita’”.

mercoledì 6 ottobre 2010

La nascita della macroregione adriatico-jonica.


L'intuizione che ebbero i Governi agli inizi del 2000 ha trovato una convinta e determinata sponda nel 2004, allorquando, le Regioni italiane ed i vari enti locali transfrontalieri diedero vita, a Termoli, all'Euroregione Adriatica nell'ambito del piu' ampio scenario europeo e mediterraneo. Iniziative comuni e condivise hanno portato all'attivazione di progettualita' di interscambio culturale, economico, commerciale, sociale e turistico nel bacino adriatico. E' chiara, quindi, la volonta' degli Stati e delle realta' regionali e territoriali, di voler porre in essere strategie comuni per fare dell' adriatico-ionico un'area di sviluppo e di armonia socio-culturale nell'ambito di un orizzonte di crescita e di valorizzazione mediterranea. L'Unione Europea, nelle sue strategie di crescita, non puo' ne' deve immaginare di tralasciare il Mediterraneo e i bacini che lo compongono.