Sabino Pignataro

domenica 5 febbraio 2012

Monti e la dismissione dei terreni agricoli demaniali

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In Italia il processo di concentrazione delle terre ha ripreso vigore: l’1% delle aziende controlla il 30% delle terre agricole. Circa 22.000 aziende, con una taglia superiore ai 100 ettari, si spartiscono oltre 6,5 milioni di ettari di superficie agricola, e negli ultimi 10 anni c’è un crollo del numero delle aziende con una taglia sotto i 20 ettari. L’agricoltura familiare, quella con una taglia inferiore ai 20 ettari che è il cuore dell’agricoltura italiana, viene decimata. 1 febbraio 2012. Sono i dati analizzati dall’ong CROCEVIA, da oltre 50 impegnata nella difesa dell’agricoltura contadina, che lancia il rapporto ‘Terra e agricoltura. Il caso italiano- Land grabbing: case studies in Italy’. A partire dal Censimento agricolo del 2010 prende in esame i processi di concentrazione, controllo, integrazione, espropriazione delle terre. Sottolineando i limiti delle politiche pubbliche e l’erosione della capacità produttiva agricola. E’ di fronte a questa fotografia dell’agricoltura italiana che bisogna analizzare le norme relative alla dismissione dei terreni agricoli demaniali varate dal Governo Monti.