Sabino Pignataro

venerdì 19 agosto 2011

Nel Mediterraneo transitano merci e petrolio a livelli pre-crisi

Leggendo il post ascolta buona musica: Lauzi Onda su onda (clicca qui ed apri in altra scheda)
I traffici nel Mediterraneo tornano ai livelli pre-crisi: a luglio l’Authority egiziana del canale di Suez ha annunciato che i pedaggi ammontano a 450 milioni di dollari grazie al passaggio di 1.476 navi per 78.827.000 tonnellate di merce. Nel Mediterraneo transitano merci e petrolio. Attraversano ogni giorno il canale, o passano attraverso l’oleodotto che scorre a fianco, 4 milioni di barili di petrolio al giorno, pari a circa il 4,5% della produzione mondiale. A questi si devono sommare i 2,9 milioni di barili che ogni giorno attraversano il Canale del Bosforo. La Turchia lavora alla creazione di un grande canale artificiale: il Bosforo 2. Una via d’acqua lunga tra i 45 e i 50 chilometri, larga 150 metri e profonda 25, che tramite il Mar di Marmara collegherà il Mar Nero all’Egeo. Il nuovo canale sarebbe un modo per evitare il trattato di Montreux del 1936 che impone il libero passaggio attraverso il Bosforo.
A trainare la ripresa dei traffici delle merci attraverso il Canale di Suez sono soprattutto le esportazioni verso Mar Rosso, Arabia Saudita, Paesi del Golfo, Est Africa, oltre a ovviamente il Far East. Paesi dove la crisi ha pesato meno che in Europa e in America.

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