Sabino Pignataro

sabato 10 aprile 2010

Dalla Puglia alla Crimea.


Oggi alle ore 17,00 sarà il Rettore dell’Università di Bari ad aprire i lavori di “I pugliesi di Crimea: dall’800 ad oggi”, spazio storico per indagare una vicenda umana, sociale, culturale ed imprenditoriale pugliese: l’emigrazione di tremila persone, per la maggior parte della provincia di Bari (in particolare di Trani, Bisceglie e Molfetta), verso la Crimea, a Kerch. Un’emigrazione particolare: benestanti, commercianti, professionisti ed operai specializzati, trasferitisi nel corso di un secolo (il 1800) con due consistenti flussi migratori tra il 1830 e il 1850 e tra 1870 e il 1890.
Tra gli interventi previsti, due esperti dell’Università di Bari: Anton Giulio de’ Robertis, docente di Storia dei Trattati e di Politica Internazionale ed Ennio Triggiani docente di Diritto dell’Unione Europea.
A ricostruire e ripercorre i fatti, dall’inizio del 1800 ai giorni nostri, il giornalista Tito Manlio Altomare, autore del documentario “Puglia oltre il Mediterraneo” promosso dalla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo e Assessorato allo Sviluppo Economico. Realizzato sulla base di un anno di lavoro e di autorevoli consulenze di storici italiani, il documentario, co-finanziato dall’Unione Europea, rientra nel progetto-iniziativa “Crimea e Kazakistan.oltre il Mediterraneo”, una tappa per arrivare a sviluppare il “Progetto-Paese Puglia-Mar Nero”, finalizzato ad aprire nuovi canali di sviluppo economico per le imprese pugliesi in un’area che si caratterizza come mercato in forte crescita, legato alla nostra regione poiché terminale della direttrice transeuropea del Corridoio VIII.
Si tratta di una vicenda di grande capacità imprenditoriale. Di managerialità “ante litteram”. Un esempio per chi opera economicamente e commercialmente oggi. Ma anche una storia tragica, con confische e perdita di diritti civili dopo la Rivoluzione bolscevica, sterminio politico durante il regime staliniano ed, infine, deportazione di massa dell’intera Comunità in Kazakhstan in piena seconda guerra mondiale. Un’emigrazione che racconta, attraverso le sue fasi, i totalitarismi in Europa nel XIX secolo. Oggi di quella importante ed agiata Comunità, vivono circa 500 persone fra deportati sopravvissuti e loro discendenti, con problemi economici e di non riconoscimento del proprio stato.
Da quella storia si può trarre spunto per tracciare le coordinate di un possibile futuro sviluppo dei rapporti fra la Puglia e i Paesi oltre il Mediterraneo, a partire dai legami ancora esistenti tra le comunità economiche pugliesi e quelle, di origine pugliese, che hanno ormai messo salde radici in quei paesi.

Nessun commento: