Sabino Pignataro

lunedì 8 dicembre 2008

Fermiamo l'eolico selvaggio nella Regione Puglia

Le energie rinnovabili derivanti da impianti eolici (wind farm) adibiti alla produzione di energia elettrica, rivestono carattere complementare e non potendo al momento superare il 3.3% della produzione di elettricità non incideranno oltre l'1.1% di risparmio dei combustibili fossili utilizzati complessivamente in Italia, ed in prospettiva non più del 2%.
Le centrali eoliche per le gigantesche strutture che comportano e per la necessità di essere sistemate sulle cime dei monti , sui crinali più esposti e sulle coste, sono irrimediabilmente distruttive, sfigurano i paesaggi più preziosi e più conservati delle Puglie, fanno strage di uccelli, divorano incentivi economici a danno del solare, e non alleviano la “questione energetica” locale e nazionale.
Le energie rinnovabili vanno incentivate e realizzate, ma secondo la vocazione territoriale di ciascun paese: scartando l'eolico che in Puglia e nel resto d’Italia vede vento quasi dimezzato rispetto al nord Europa e privilegiando biomasse e fotovoltaico in vista dell'idrogeno.
E’ inconcepibile disseminare la Puglia di centinaia, se non migliaia, di torri per un risparmio complessivo di combustibili fossili risibile se paragonato ai danni inflitti al territorio, facendo naufragare le attività agrituristiche e turistiche faticosamente intraprese nelle aree ove potrebbero insediarsi nuovi parchi eolici.
Nel rammentare l’art. 9 della Costituzione italiana “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, è necessario che il Governo e le Istituzioni, a tutti i livelli di decisione e di responsabilità, respingano ogni richiesta di costruzione di parco eolico. La “questione energetica” necessita di monitoraggio, di valutazioni concrete, di dibattiti e di informazione. E’ urgente iniziare a porre mano a quello che deve diventare una continua e puntuale opera di monitoraggio e revisione di quello “strumento territoriale” che regola e regolamenta, a breve, medio e lungo termine, la produzione e la distribuzione di energia in Puglia : IL PIANO ENERGETICO REGIONALE.
Bisogna evitare ogni scempio ambientale e paesaggistico, come ennesimo tragico epilogo quale frutto di lobby seminatrici di torri che imprigionano il vento e che raccolgono solo interessanti ricavi economici. E' improrogabile invitare chiunque possa farlo a fermare questo scempio.
Le Istituzioni competenti (Ministero dell’Ambiente, Regione Puglia, Province di Puglia, Comuni interessati, Comunità Montane, Enti di gestione Parchi, Sovrintendenza ai Beni A.A.A.S.) respingano ogni istanza di costruzione di nuovi parchi eolici nel territorio pugliese, arrestino ed annullino l’iter già in corso, per la concessione di nuovi parchi eolici, redigano di un PIANO ENERGETICO REGIONALE che tenga conto del solare termoelettrico, del solare fotovoltaico e del riammodernamento, con tecnologie che riducono l’impatto sul territorio e sulla popolazione, delle vecchie centrali.

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