Sabino Pignataro

domenica 16 maggio 2010

Il Censis fotografa il Mediterraneo


Tratto da AGI
L'85,6% degli italiani e' convinto che esista una cultura mediterranea condivisa, sebbene non omogenea, a fronte del 14,4% che invece ritiene che i Paesi che si affacciano sul bacino siano segnati da differenze troppo profonde. La pluralita' di culture e civilta' presenti nell'area ha favorito nel tempo lo sviluppo di uno spirito di convivenza basato sulla tolleranza (secondo il 45,1% della popolazione), ha incoraggiato il confronto e il dialogo tra i popoli (27,7%), e solo il 27,2% degli italiani ritiene che nella regione prevalgono invece chiusura e conflittualita'.
Sono dati della ricerca del Censis "Il Mediterraneo visto dagli italiani", presentata oggi a Palermo da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, e realizzata per conto della Fondazione Roma Mediterraneo in occasione della conferenza internazionale "Mediterraneo: Porta d'Oriente".
Secondo l'indagine, il 69% degli italiani considera positiva la prospettiva di una maggiore integrazione tra i Paesi della sponda Nord e quelli della sponda Sud, perche' puo' portare benefici commerciali anche all'Italia. Solo il 14,1% ritiene che una maggiore integrazione possa rappresentare un rischio per la nostra economia, data l'instabilita' dei Paesi nordafricani e mediorientali. Secondo il 16,9% dei rispondenti, invece, l'integrazione e' impossibile a causa di differenze culturali insuperabili tra il Nord europeo e la sponda sudorientale. Per intensificare i rapporti tra l'Italia e i Paesi del Mediterraneo, secondo il 41,1% degli intervistati occorre gestire in modo efficace i flussi migratori (il dato sale al 46,1% nel Nord-Est) con accordi istituzionali finalizzati a un maggiore controllo degli arrivi. Tra le altre iniziative, i rispondenti hanno indicato l'incremento dei traffici commerciali e l'export in questi Paesi (33,5%), e la riduzione dei divari socio-economici, anche fornendo aiuti diretti ai Paesi che presentano un maggiore ritardo sotto il profilo dello sviluppo sociale ed economico (29,7%). In Italia e' diffusa un'immagine positiva del Mediterraneo che rimanda principalmente alla bellezza dei suoi paesaggi e al clima piacevole (34,6%), o alla grande storia alle spalle, come culla di civilta' (31,3%). Per il 17,4% degli italiani e' la convivenza di diverse culture a connotarne da sempre la natura.
Per il 7,6% del campione si tratta invece di un'area caratterizzata da una profonda frattura fra la sponda Nord, avanzata economicamente, ma indebolita dall'invecchiamento demografico, e la sponda Sud, piu' arretrata economicamente, ma in forte crescita demografica. Infine, solo il 3,2% del campione percepisce il Mediterraneo come un'area tormentata da tensioni religiose, preda di conflitti e fondamentalismi.
Le citta' che meglio identificano l'idea di Mediterraneo sono Napoli (secondo il 37,3% delle opinioni raccolte) e Palermo (32,1%), seguite da Barcellona (21,8%) e Roma (18,2%), Venezia (12,8%) e Atene (10,2%). Poi Istanbul (9,6%), Genova (8,6%), Marsiglia (8,4%), Il Cairo (6,6%) e Gerusalemme (3,4%).
Il calore umano e lo spirito di accoglienza sono tratti caratteristici dei popoli del Mediterraneo per il 62,3% degli italiani (prevalentemente al Sud: 68,9%). Seguono alla pari la sensibilita' artistica e culturale (25,5%) e le qualita' personali di intraprendenza e tenacia (25,4%). Ma essere mediterranei, nell'opinione degli italiani, puo' voler dire anche una bassa propensione al rispetto delle leggi (22,6%, dato che sale al 26,2% nel Nord-Est). A seguire, viene indicata dal 18,2% del campione la furbizia, come attitudine un po' spregiudicata e truffaldina, poi la propensione a prendere la vita come viene (15,4%), lo scarso rispetto per l'ambiente (14,9%), un atteggiamento pigro e negligente (14,5%), la litigiosita' (7,2%).
L'indagine del Censis rivela anche una forte disposizione degli italiani ad avvicinarsi alle altre culture. Un italiano su tre (il 33,5%) dichiara di aver frequentato nell'ultimo anno persone provenienti dal Nord Africa o dal Medio Oriente, uno su quattro (26,5%) ha acquistato prodotti di artigianato fabbricati in quell'area, il 26,3% ha mangiato piatti tipici della cucina nordafricana e mediorientale, il 23,8% ha letto libri scritti da autori mediterranei .

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