Sabino Pignataro

venerdì 21 maggio 2010

Rivitalizzare l'Unione per il Mediterraneo.


Il secondo summit dell'Unione per il Mediterraneo (UPM) in programma il 7 giugno a Barcellona, avrà luogo in circostanze difficili, mentre i deputati chiedono che il processo riprenda con forza.
Secondo il progetto di risoluzione di Vincent Peillon (S&D, FR), per dare un nuovo impeto all'UPM è necessario un impegno forte da parte dei Capi di Stato e di governo nell'assicurare un finanziamento adeguato ai progetti più importanti fra quelli già previsti e consolidare le istituzioni sulle quali si basa il processo di cooperazione e avvicinamento fra i paesi del Mediterraneo. L'UPM ha visto i propri lavori bloccati nel dicembre 2008 a causa del conflitto di Gaza, anche se le riunioni a livello ministeriale e di alti funzionari sono riprese nel settembre 2009.
La maggior parte dei progetti dell'UPM è destinata allo scambio fra scuole, università e insegnanti.
In particolare, vi è il progetto di creare un programma Erasmus per il Mediterraneo per incoraggiare gli scambi fra gli Stati membri dell'Unione per il Mediterraneo, secondo quanto spiega la risoluzione approvata dalla commissione per gli affari esteri. I deputati hanno anche sottolineato che la struttura istituzionale dell'UPM non sarà completata fino a quando non ci sarà lo scrutinio parlamentare, che dovrebbe essere affidato all'Assemblea parlamentare Euro-mediterranea (APEM).
Il progetto di risoluzione pone anche l'accento sul fatto che l'UPM chiede di rivitalizzare il processo di Barcellona, lanciato nel luglio 2008 a Parigi, grazie ad una cooperazione coi paesi del Mediterraneo su sei grandi progetti: la protezione civile, le autostrade del mare e su terra, la bonifica del Mar Mediterraneo, un piano per lo sviluppo dell'energia solare, l'iniziativa di sviluppo degli affari nel Mediterraneo e l'università euro-mediterranea.

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