Sabino Pignataro

sabato 25 luglio 2009

Berlusconi resuscita il Ministero dell’Ambiente.

http://net.essenzialeonline.it/
C’è voluto che la Prestigiacomo facesse la voce grossa, ma alla fine vissero felici e contenti.
Almeno per un po’.
L’allarmante smantellamento delle funzioni del Ministero dell’Ambiente in tema di energia è stato, per il momento, messo da parte.
Ieri sera si è votato il Dl anticrisi che, come noto, conteneva un micidiale Art.4 che, se fosse passato, avrebbe dato al Presidente del Consiglio la possibilità di nominare un commissario speciale di fiducia per gestire i procedimenti, attuali e futuri, di autorizzazione per le infrastrutture energetiche e gli impianti produttivi.
La cosa era troppo grave per passare inosservata…
Tanto che il Presidente della Camera Fini ha preferito, saggiamente, dilatare i tempi di discussione della questione stralciando il famigerato articolo.
Per la cronaca il resto del maxiemendamento, causa/gratia fiducia imposta dal Governo, è stato approvato.
Le paure della ministra erano diminuite già l’altro ieri, 23 luglio, quando la Prestigiacomo aveva affermato, a mezzo comunicato stampa, “ho avuto la parola del Presidente Berlusconi che l’art. 4 del decreto anticrisi sarà modificato nel corso dell’esame del provvedimento al Senato“.
Le è andata bene, il giorno dopo, già alla Camera.
A parte la cronaca parlamentare, interessante fino a un certo punto, c’è tutta la succosa polemica politica da raccontare.
Dopo lo sdegnato allarme lanciato dalla Prestigiacomo, infatti, tra le altre è arrivata anche la risposta stizzita del ministro leghista per la Semplificazione Calderoli.
A parte il fatto che un ministro per la Semplificazione a Roma è utile tanto quanto un assessore al Nulla o alla Beatitudine a Salemi, mi chiedo (e se lo è chiesto anche la Prestigiacomo) quali siano le competenze specifiche di tale Ministero in tema di energia.
Mi risulta nessuna…
Come al solito, cominciamo a pensare male che qualche risposta comincia a uscire.
A spalleggiare la Prestigiacomo ci ha pensato Gianfranco Miccichè, sottosegretario con delega al Cipe, che ha detto apertamente che “l’atteggiamento di Calderoli è la conferma di quello che diciamo da tempo e quindi uno stimolo ad accelerare il processo del partito del Sud“.
Tiriamo le somme: un Presidente del Consiglio che prima tenta di far passare un articolo che gli permetterebbe in assoluta solitudine di dare l’ok a centrali elettriche, gasdotti, termovalorizzatori e chi più ne ha più ne metta, e poi promette di rimangiarselo.
Una ministra dell’Ambiente siciliana che, per quanto molto disponibile a rilasciare autorizzazioni agli impianti, è vittima di un trappolone da parte dei suoi colleghi.
Un ministro leghista che conferma l’ultimo orientamento della Lega in fatto di energia.
Un cavaliere solitario, di nuovo siciliano, che minaccia il Governo di non rinnovare la fiducia alla prossima occasione (probabilmente già al Senato, con questo clima, servirà di nuovo porre di nuovo la fiducia sul Dl Anticrisi…) e alza la voce gridando al Partito del Sud.
In mezzo, una serie notevole di impianti di produzione e distribuzione dell’energia che, se approvati tutti, potrebbero cambiare il volto e la storia del nostro paese. E nessuno ancora sa se in bene o in male.
Di sicuro, per ora, c’è che gli interessi politici nel settore energia si stanno raggrumando e si stanno creando dei poli sempre meglio definiti.
Questo spinosissimo intreccio di interessi, infine, è tenuto in equilibrio da Berlusconi. L’amico di Putin.
Capirà bene, quindi, la Prestigiacomo che se ha vinto la battaglia è bene che prepari in fretta la guerra…

Nessun commento: