Sabino Pignataro

sabato 25 luglio 2009

Il grande sponsor politico di Edipower è la Lega Nord.

tratto da http://net.essenzialeonline.it

Sei deputati della Lega Nord hanno “scoperto” che esiste un posto chiamato San Filippo del Mela e che in tale posto c’è una centrale che ha qualche problema a ottenere il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale…
I deputati leghisti, però, si sono informati proprio bene, e hanno scoperto che la centrale è grossa, produce un sacco di elettricità e che se si blocca sono guai per il sistema elettrico siciliano e nazionale.
O almeno così affermano, in una dettagliatissima interrogazione al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola.
Interrogazione, tra l’altro, molto recente: presentata il 6 luglio.
Stanno proprio sulla notizia, questi leghisti. Devono avere buone scuole di giornalismo su al nord…
Visto che sono così ben informati, quindi, sapranno benissimo che se si blocca l’Edipower di San Filippo del Mela al sistema elettrico nazionale non succede nulla, perchè Sicilia e Italia sono collegate da un misero cavo da 600 Mw, molto meno della potenza della centrale messinese che produce, di fatto, più per i siculi che per il continente.
E, infatti, se si blocca l’Edipower son guai per i siciliani e per la rete siciliana, non certo per quella nazionale.
Ma, allora, che se ne importa il leghista medio del sistema elettrico siciliano?
Dall’interrogazione, effettivamente, visto che non si cita minimamente la questione ambientale nè quella occupazionale derivante da una possibile chiusura dell’impianto, emerge più che altro una preoccupazione per l’azienda, non per i siciliani.
Ma, allora, che se ne importa il leghista medio (sempre lui) delle ricadute economiche di Edipower?
E qui gliene frega, e come!
Perchè Edipower è molto, molto padana.
Per la precisione Edipower è posseduta al 50% da Edison, al 20% da A2A, al 20% da Alpiq e al 10% da Iride.
Edison, a sua volta, è per il 62% di Transalpina di Energia Srl.
Transalpina, poi, è controllata al 50% dalla francese Edf e al 50% da Delmi Spa.
Delmi, invece, è per il 51% di A2A, per il 15% di Enia, per il 10% di Sel e il restante 14% è diviso tra Mediobanca, Cassa di risparmio di Torino, Banca popolare di Milano.
Tornando indietro un attimo, Alpiq è una società svizzera controllata al 25% da Edf mentre Iride è il frutto della fusione della municipalizzata dell’energia di Torino (AEM TORINO) con la municipalizzata del gas di Genova (AMGA Genova).
Enia è la municipalizzata di Parma mentre Sel è la municipalizzata altoatesina.
A2A, infine, nasce dalla fusione tra AEM Milano e ASM Brescia, entrambe municipalizzate dell’energia e del gas dei due comuni.
Con tutti questi intrecci di società (ex?) municipalizzate del nord, l’interessamento della Lega Nord a Edipower non è affatto strano…
Anche perchè, sebbene siano tutte ex municipalizzate, i Consigli Comunali dettano ancora legge nell’azienda. Per statuto.
Se siete ancora vivi dopo tutti questi numeri, allora potete tranquillamente sopravvivere anche alle emissioni della centrale Edipower di San Filippo del Mela.
Quindi non rompete le scatole e lasciate alla Lega quel che è della Lega: il controllo di una delle centrali elettriche più importanti della Sicilia.

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