Sabino Pignataro

lunedì 20 luglio 2009

Mediterraneo: Berlusconi "Si deve fare di più"

"L'Italia e' il primo partner commerciale di questi paesi, con un quarto del totale del commercio tra la sponda sud e la sponda nord del Mediterraneo. Dobbiamo porci un traguardo piu' ambizioso: vogliamo passare a un terzo del totale''. Secondo il premier: "Con il protocollo di Barcellona si e' fatto pochissimo. L'Unione per il Mediterraneo deve essere qualcosa di molto, molto concreto perche' interessa a tutti noi''. Tra le priorita' occorre ''dare impulso ai negoziati per creare un'area di libero scambio commerciale tra i paesi della sponda sud e i paesi della sponda nord del Mediterraneo. Non puo' esserci sviluppo del Mediterraneo senza un'area di libero scambio''. Bisogna poi, secondo il premier, continuare con gli aiuti economici, come i 20 miliardi di dollari che saranno destinati al continente africano sulla base delle decisioni assunte al G8 de L'Aquila. ''Non bisogna pero' - ha ammonito il premier - consegnare questi fondi ai governi, ma usarli direttamente per realizzare cose concrete e far si' che questi paesi possano diventare vere democrazie. E' un nostro dovere aiutare questi paesi a raggiungere livelli di ricchezza e di benessere simili a quelli occidentali, ed e' un nostro interesse farlo anche per evitare pressioni migratorie''. Per tutti questi motivi, il premier si e' detto convinto della necessita' di ''dare a Milano la segreteria economica dell'Upm''. Sarà una sorta di "Davos per il Mediterraneo" e favorirà il rilancio dell'Unione Med (Upm) dopo lo stallo politico degli ultimi mesi. Con queste premesse si è aperto oggi e prosegue martedì a Milano il primo Forum economico e finanziario per il Mediterraneo, promosso dal ministero degli Esteri, dalla Regione Lombardia e dalla Camera di Commercio di Milano, pronto anche a candidare la capitale lombarda a sede della nuova Agenzia euro-mediterranea. "Vogliamo che Milano diventi un 'hub' - ha detto oggi il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi presentando l'iniziativa ai giornalisti - un centro di coordinamento per tutte le agenzie che si occupano di piccole e medie imprese nel Mediterraneo. Un progetto di 'network' per attivare aiuti e finanziamento alle Pmi in cui l'Italia sta lavorando a stretto contatto con la Spagna e a cui stanno gia' mostrando interesse paesi come Tunisia, Algeria e Marocco. "Speriamo - ha detto la Craxi - che sul fronte del modello di Pmi l'Italia possa diventare un punto di riferimento anche per gli altri Paesi del Mediterraneo".
Altro progetto che verrà presentato al Forum quello di Inframed, un fondo di investimento a lungo termine per i finanziamenti nel settore delle infrastrutture strategiche nell'area. Un progetto questa volta sviluppato insieme alla Francia che, al 70%, partecipera' con Caisse de Depots affiancando la Cassa depositi e prestiti. Dentro al progetto anche altre istituzioni come l'egiziana Efg-Hermes, la tedesca Kfw e la Caisse des Depots e Gestion marocchina. Pmi, infrastrutture, ma anche energia al Forum di Milano i cui lavori sono stati aperti dal premier Silvio Berlusconi, dal presidente egiziano, Hosni Mubarak, dal ministro dell'Industria francese, Christine Lagarde, e dal vicepresidente svedese, in veste di presidente di turno Ue, Maud Oloffson. Oltre quello delle Pmi e delle infrastrutture il focus sara' anche sull'energia, tema che sara' affrontato con particolare attenzione alle interconnessioni per il mercato e alle rinnovabili. Un incontro "informale" ha specificato la Craxi, che non sara' solo una "parata ministeriale" ma vedra' un nutrito parterre di imprenditori. Per l'Italia saranno presenti l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, il presidente dell'Enel, Piero Gnudi, l'ad di Unicredit, Alessandro Profumo, oltre ai ministri Claudio Scajola, Altiero Mattioli, Giulio Tremonti e Franco Frattini.
"Spero che questo Forum - ha detto la Craxi - possa diventare una Davos del Mediterraneo e possa essere un primo importante passo nel rilancio dell'Unione". Il primo incontro ufficiale dell'Unione Med, fortemente voluta dal presidente francese, Nicolas Sarkozy e lanciata a luglio dello scorso anno al Vertice di Parigi, sara' il prossimo anno, vista la scadenza biennale dell'incontro, e vedra' seduti al tavolo 43 paesi. Nel 2008 l'interscambio tra i 27 paesi Ue e l'area mediterranea (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Territori palestinesi, Tunisia e Turchia) ha raggiunto un valore complessivo di 280 miliardi di euro. L'Italia e' l primo partner commerciale tra i Paesi Ue dell'area. con circa 62 miliardi di euro di interscambio nel 2008.
Agli interventi di apertura previsti sono quelli del Presidente egiziano Hosni Mubarak, del ministro dell'Economia francese Christine Lagarde, del vice primo ministro svedese Maud Olofsson (la Svezia è presidente di turno dell'Unione Europea), del vicepresidente della commissione europea Antonio Tajani, del Presidente della Bei Philippe Maystadt.

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