Sabino Pignataro

venerdì 31 dicembre 2010

Mediterraneo: area di risorse e di libero scambio nel 2012.


Dell’area di libero scambio nel Mediterraneo si riparlerà entro il 2012.
I propositi di pervenire ad accordi precisi entro il 2010 non hanno avuto seguito operativo.
Nel 2008 l’interscambio commerciale Italia-Mediterraneo e’ stato pari a 6,4 miliardi, si comprende bene quindi come il Bacino Mediterraneo diventi prioritario per l’internazionalizzazione delle nostre aziende, un fondamentale motore di crescita.
La convenzione per le relazioni tra i paesi UE e 12 Paesi partner (Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Malta, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia, Turchia ) nota anche come “Processo di Barcellona”, perché la città spagnola ospitò nel 1995 l’assemblea che diede vita all’intesa, necessita però di un maggior coinvolgimento non solo dei governi ma dei popoli, degli imprenditori, delle associazioni che nei singoli settori di impegno, da quello culturale a quello ambientale possono svolgere un ruolo intanto di sostegno al processo di cambiamento che l’Area di libero scambio inevitabilmente comporterà.
La prospettiva euromediterranea e le possibilità di partenariato devono alimentare quell’humus su cui impiantare le nuove politiche.

sabato 18 dicembre 2010

Ancora un rinvio.


Già rinviato dallo scorso giugno a novembre, il vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Unione per il Mediterraneo (Upm), che per l’appunto si doveva tenere a Barcellona il 21 novembre, è stato ancora una volta rinviato e, questo volta, non è stata neppure indicata una data. Il comunicato di Francia, Egitto e Spagna, emesso il 15 novembre, si limita ad auspicare che il vertice si possa tenere entro i prossimi mesi e che i negoziati israelo-palestinesi compiano nel frattempo i progressi necessari a permettere che leader arabi e israeliani possano riunirsi nel quadro di una Unione di cui fanno ugualmente parte.

domenica 12 dicembre 2010

“Per una nuova prospettiva euro-mediterranea".


foto di Lit Environmental Portraits
Lunedì 13 dicembre, a Roma presso la Sala delle Bandiere della sede del Parlamento Europeo in Via Quattro Novembre n.149, dalle ore 10 alle ore 18.30 si svolgerà il convegno “Per una nuova prospettiva euro-mediterranea . Lo sviluppo delle megalopoli del Mediterraneo tra Europa, Medio Oriente e Nord-Africa”.
Al convegno, organizzato dai Radicali Italiani e ELDR -Partito europeo dei liberali democratici e riformatori- prenderanno parte studiosi italiani e internazionali, con competenze inter-disciplinari (economia, demografia, urbanistica, ecologia, ecc.) per affrontare i processi di urbanizzazione e di sviluppo – e le relative connessioni e reciproche interazioni – che caratterizzano l’evoluzione delle principali aree metropolitane del Mediterraneo, nel quadro generale e nella prospettiva aperta dalla conferenza interministeriale di Barcellona del 1995. Attraverso proposte multidisciplinari, si vuol avviare un dialogo permanente e immaginare un progetto strategico comune euro-mediterraneo che possa essere lanciato e sostenuto contemporaneamente in tutti i Paesi interessati dalla più grande pluralità di soggetti politici, sociali, economici e culturali.
I lavori saranno aperti alle ore 10.00 dal Segretario dei Radicali Italiani Mario Staderini e vedranno la partecipazione tra gli altri della Vice Presidente del Senato, Emma Bonino e dell’On. Elisabetta Zamparutti, Parlamentare Radicale membro della Commissione Ambiente.

martedì 7 dicembre 2010

Nues 2010 ospita Magdy El Shafee.


Artista, autore di fumetti ed illustratore egiziano.
Amante dell’arte in generale e del fumetto in particolare, ha cominciato ufficialmente la sua carriera di fumettista nel 2001, in occasione del Comic Workshop Egypt, tenutosi presso l’Università Americana del Cairo. Si è inserito nel filone narrativo del realismo sociale, ambientando le sue opere nei luoghi più tradizionali del Cairo e descrivendo gli aspetti della vita popolare cairota per affrontare i temi caldi dell’Egitto: politica, economia, sanità, istruzione e povertà.
Nel 2008, con le edizioni Dar Merif, pubblica Metro, una graphic-novel che racconta la storia di Shihab, un giovane ed esperto programmatore di computer che, non potendo pagare un debito contratto con un usuraio, si lascia trascinare da un politico corrotto in una rapina in banca.
Metro è diventata un caso clamoroso, quando il Governo ne ha ordinato la confisca dalle librerie e ha aperto un processo nei confronti dell’autore e del suo editore, accusati di usare un linguaggio troppo spinto. In realtà, la censura riguarda più in generale i contenuti dell’opera, che propone un’aperta critica sociale, rappresentando il recente movimento democratico egiziano e descrivendo le gravi conseguenze di qualsiasi attivismo politico. Infatti, alla fine, il processo si è concluso con la condanna alla distruzione di tutte le copie dell’opera e al pagamento di una multa di 5.000 lire egiziane (circa 700 euro).

sabato 4 dicembre 2010

“Le onde per il Mediterraneo”.


E' un programma di cooperazione radiofonica internazionale sviluppato grazie al consorzio internazionale che riunisce sei partner – Radio Tunisienne (capofila), Radio France/France Bleu Frequenza Mora, ENRS/Algeria, SNRT/Marocco, l’ESAV/Marocco e COPEAM (Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo) e che or SI è arricchito della collaborazione di altre emittenti della regione: l’ERTU/Egitto, PBS/Malta, SRR/Romania e TRT/Turchia. Questo per finalizzare la produzione della prima serie radiofonica, “Il Mediterraneo, vite di ieri, vite di oggi”, suddiviso in quindici puntate.
Dall’8 al 15 dicembre, all’Ecole Supérieure des Arts Visuels (ESAV) di Marrakech, verrà inaugurata la sua seconda fase di produzione. All’evento saranno presenti alcuni giornalisti provenienti dalle due rive del Mediterraneo che si riuniranno in occasione di due atelier di coproduzione radiofonica, finanziati dalla Fondazione Euro-Mediterranea Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture.
La seconda serie, che avrà come sede proprio Marrakech, sarà dedicata al cinema e al Mediterraneo, anche in omaggio al Festival internazionale che avrà luogo negli stessi giorni. Questa seconda produzione sarà arricchita dal contributo di altre radio, quali HRT/Croazia, MKRTV/Macedonia, PBC/Palestina e RTSH/Albania.
Il magazine radiofonico settimanale “Kantara”, coproduzione di successo avviata dieci anni fa da Radio France/FBFM e Chaîne Inter/SNRT che coinvolge le radio algerina, tunisina ed egiziana, verrà allargato all’antenna francofona del gruppo RTVE/Spagna. La radio palestinese PBC, presente a Marrakech, sarà il probabile prossimo partner dello storico programma.
Questi risultati riflettono il lavoro e la volontà dei membri della COPEAM di promuovere nel Mediterraneo una radiofonia condivisa e di qualità grazie agli sforzi dei membri della Commissione Radio e della sua Presidenza (Radio France / France Bleu Frequenza Mora).

domenica 28 novembre 2010

Il Mediterraneo a teatro.


"Il Teatro, una dimensione della cultura mediterranea" e' il tema della VI edizione dello 'Spazio mediterraneo multi teatrale', che si svolgera' a Tetouan, nel nord del Marocco, dal 29 novembre al 5 dicembre. Organizzata dalla Fondazione Masrah Adabi di Tetouan, la manifestazione vedra' la partecipazione di compagnie teatrali provenienti da Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Siria e Spagna. A margine del festival, ha reso noto il coordinatore dell'evento, Taib El Ouazzani, si svolgeranno anche conferenze, dibattiti, seminari e presentazioni di libri.

domenica 14 novembre 2010

Ramize Erer.


E’ stata definita da molti la Marjane Satrapi turca, in effetti con la celebre disegnatrice iraniana, Ramize Erer ha alcuni tratti in comune, primo fra tutti il mestiere che si è scelto. Se persino in Europa e negli Stati Uniti il mondo dei fumetti fatica ad aprirsi alle presenze femminili, si può infatti immaginare quanto questo sia ancora più complicato in paesi in cui le donne, più in generale, devono lottare per vedersi riconosciuti diritti di parità con gli uomini.
Il femminismo espresso da Ramize Erer è interamente concentrato sui rapporti tra uomini e donne in un paese, la Turchia, da sempre ponte tra Oriente ed Occidente. Ironica, tagliente, senza peli sulla lingua, da diversi anni è impegnata sul fronte dell’affermazione dei diritti delle donne. La sua arma è il disegno, le strisce che pubblica su importanti riviste turche (“Leman” e “Radikal” tra gli altri) e che sono state raccolte in alcuni volumi, uno dei quali è stato pubblicato anche in Italia con il titolo “Matrimoni. La Turchia vista dalla camera da letto” (Edizioni Fernandel, 2007).
Ad ispirare le sue storie sono le tante donne che hanno popolato la sua vita, dalla madre, che “le ha donato qualcosa che le madri di solito hanno paura di donare alle loro figlie, la libertà” (come ha dichiarato in un’intervista al quotidiano francese “Le Monde”), alle amiche che trascorrono interminabili pomeriggi attorno a una tazza di tè, a lamentarsi degli uomini. Un universo femminile ricco di sfumature, fatto di scanzonata consapevolezza, frivolo e al tempo stesso battagliero, specchio impietoso di una società segnata da mille contraddizioni, sospesa tra ansie di modernizzazione e fughe a ritroso nella tradizione più opprimente.
Da qualche anno vive in esilio volontario a Parigi, a seguito delle numerose minacce che lei e il marito, il disegnatore satirico Tuncay Akgün, hanno ricevuto per le tematiche affrontate nelle loro strisce.

Rinviato il vertice UpM di Barcellona.


Foto di Silvia Maccariello
Mentre stava terminando a Palazzo Montecitorio la riunione del Bureau dell'Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo (UpM), di cui l'Italia detiene la presidenza di turno, il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha comunicato la notizia appena pervenuta da Bruxelles, del rinvio del Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell'UpM che avrebbe dovuto svolgersi a Barcellona il prossimo 21 novembre. Lo rende noto una comunicazione della presidenza della Camera. Nel concludere i lavori del Bureau, il Presidente Fini ha auspicato che sia fissata al piu' presto la nuova data del vertice al fine di dare una risposta politica alla situazione.
Vivo rammarico - conclude la nota - per tale rinvio, evidentemente dovuto allo stallo del processo di pace in Medio oriente, e' stato espresso da tutti i membri del Bureau che hanno inteso riaffermare nella dichiarazione finale l'esigenza che il vertice stesso possa avere luogo nel piu' breve tempo possibile. Il vertice di Barcellona avrebbe dovuto segnare il quindicesimo anniversario dell'avvio del partenariato euromediterraneo che fu lanciato nel 1995 proprio nella citta' catalana.

sabato 6 novembre 2010

Ricordo di Alexander Langer.


di Mauro Cereghini
Quindici anni fa, il 3 luglio 1995, se ne andava Alexander Langer. Attivista, politico, pensatore eco-pacifista, a lungo impegnato anche nelle vicende dei Balcani. Una figura non sempre compresa, tra le più originali nell'Europa degli anni novanta che cercava di aprirsi all'est. Cosa resta oggi dei suoi contributi? Alexander Langer, nato a Vipiteno nel 1946 e morto suicida a Firenze nel 1995, aveva alcune caratteristiche che gli permettevano di comprendere meglio di molti altri i turbolenti eventi di inizio anni novanta nei Balcani. Dalle guerre in ex-Jugoslavia alla transizione albanese, fino al riemergere delle tensioni lungo il confine orientale d'Italia, i suoi scritti e discorsi offrivano infatti chiavi di lettura originali e non scontate. Spesso diverse dai ritornelli sull'etnicità, la democrazia liberale o i torti del passato, di cui invece si riempivano al tempo paginate ......(continua)

mercoledì 20 ottobre 2010

Incontro con Jabbar Hussin.


"Baghdad Addio: l'Iraq sette anni dopo: senza gli americani e senza la pace" Jabbar Yassin Hussin ha raccontato della situazione in cui si trova il suo Paese, ma anche il senso della sua scrittura. Il grande narratore iracheno ha pubblicato per la prima volta in Italia, nelle collane della Poiesis Editrice, "Il Lettore di Baghdad" e "Addio Bambino".
Lo scrittore è venuto in Puglia dopo aver ricevuto il Premio per la Cultura Mediterranea 2010 della Fondazione CARICAL a Cosenza.
L'iniziativa culturale è stata la prima di una serie d'incontri che, oltre che a Specchia, dove si svolgeranno la maggior parte di essi, si terranno anche nelle città di Bari, Martina Franca e Roma.
La XIV edizione dei "Seminari di Autunno dei Seminari di marzo" sono organizzati dal Laboratorio Progetto Poiesis, dall'Associazione studenti e insegnanti "Mediterraneo-Europa" e dalla Poiesis Editrice con il patrocinio dell'Assessorato al Mediterraneo e alla Pace della Regione Puglia e del Comune di Specchia e si incentreranno sul tema: "Noi Mediterraneo", ricucire il filo della memoria, ricostruire la soggettività culturale, ritrovare i valori civili fra Mediterraneo, Italia e America Latina a partire dal Mezzogiorno.
I promotori dell'iniziativa culturale si sono posti alcune domande, a cui si risponderà nel corso dei seminari: Perché parlare del Mediterraneo? Perché porre questo tema in Italia? Perché porlo dal Sud? Forse il Mediterraneo ci fa paura? Forse questo mare ci richiama dal fondo dei millenni a fare i conti con le sue acque agitate? Cosa vogliamo noi pugliesi e noi meridionali dal Mediterraneo? Sarà possibile in Italia ricostruire una propria identità escludendo questo tema dal nostro orizzonte culturale? E infine cosa centra il Mediterraneo con l'America Latina? Esiste un legame fra gli scrittori mediterranei e sudamericani? Perché si dimentica troppo spesso che metà della popolazione argentina è italiana?
Al programma dei seminari successivi interverranno, inoltre, i seguenti relatori: Silvia Godelli, Vittorio Pozzo (Libano), Carlo Bordini, Titos Patrikios (Grecia), Toni Maraini, Reina Roffe (Argentina), Luis Dapelo (Perù), Alessandro Leogrande, Bianca Tarozzi, Andrea Leone, Michelagelo Zizzi, Luis Dapelo, Annarita Merico, Biagio Lieti, Barbara Cupertino, Margherita Macrì, Carla Saracino e Giuseppe Goffredo.
A Specchia gli altri seminari si svolgeranno: Giovedì 28 ottobre 2010, trattando il tema: "Mediterraneo Italia Mezzogiorno: fra identità e molteplicità", giovedì 4 novembre 2010, con argomento: "Libano mosaico di fuoco fra i cedri", sabato 20 novembre, con tema: "Argentina: Reina Roffé - l'arte straordinaria di narrare le donne" e dal 2 al 4 dicembre 2010 con una serie di incontri dal titolo: "Specchia in Poesia - L'Italia dei poeti".

sabato 9 ottobre 2010

Petros Efthymiou: le tre priorità.


foto di Viviana Isca
“E’ imperativo considerare nell’agenda politica tre importanti cambiamenti da apportare all’area del Mediterraneo: progresso economico nel Sud, tutela del sistema ecologico, e infine, la promozione e la conoscenza interculturale”. E' l'esortazione, durante la riunione di Palermo, dal presidente dell’assemblea parlamentare dell’Osce, Petros Efthymiou, per porre le basi di un processo di rinnovamento e di stabilita’ politica nel Mediterraneo. “Il Mediterraneo si trova in un area di importanza critica geo-strategica -ha continuato- A dispetto dei conflitti tra i suoi popoli, offre la possibilita’ per significativi sviluppi attraverso un migliore uso del commercio, della ricerca scientifica e culturale. Siamo coscienti, sulla base di dati ufficiali, che un terzo del commercio mondiale passa attraverso il Mediterraneo, cosi’ come un quarto del trasporto globale di petrolio. E inoltre c’e’ il piu’ grande patrimonio di siti storici di importanza mondiale, e si concentra nel suo territorio le piu’ importanti destinazioni turistiche”. L’Osce e’sempre stata attivamente presente con il rafforzamento del dialogo politico che “puo’ contribuire allo sviluppo di quei parametri che determineranno il futuro di pace e di crescita dei Paesi. Dovremmo focalizzare la cooperazione nei campi dell’energia, dell’agricoltura, del turismo, della tutela delle tradizioni e dell’ambiente. La salvaguardia dei diritti umani e’ necessaria per una economia sostenibile e uno sviluppo sociale, e i punti principali per il raggiungimento di questo obiettivo dovrebbero essere la libera circolazione di persone e la creazione di norme comuni. Fondamentale in tal senso e’ attivare tutti i meccanismi necessari affinche’ si crei un’area di pace, cooperazione e prosperita’”.

mercoledì 6 ottobre 2010

La nascita della macroregione adriatico-jonica.


L'intuizione che ebbero i Governi agli inizi del 2000 ha trovato una convinta e determinata sponda nel 2004, allorquando, le Regioni italiane ed i vari enti locali transfrontalieri diedero vita, a Termoli, all'Euroregione Adriatica nell'ambito del piu' ampio scenario europeo e mediterraneo. Iniziative comuni e condivise hanno portato all'attivazione di progettualita' di interscambio culturale, economico, commerciale, sociale e turistico nel bacino adriatico. E' chiara, quindi, la volonta' degli Stati e delle realta' regionali e territoriali, di voler porre in essere strategie comuni per fare dell' adriatico-ionico un'area di sviluppo e di armonia socio-culturale nell'ambito di un orizzonte di crescita e di valorizzazione mediterranea. L'Unione Europea, nelle sue strategie di crescita, non puo' ne' deve immaginare di tralasciare il Mediterraneo e i bacini che lo compongono.

domenica 18 luglio 2010

Leila Marouane a Meditaeuropa 2010.


Giovedì 22 luglio (ore 21) Meditaeuropa 2010 conclude la serie degli incontri letterari con la scrittrice algerina Leïla Marouane, che con traduzione, parlerà di "Ecrire la Mediterranèe".
Il Mediterraneo e la Donna: Il Mar Mediterraneo, immenso archivio di scritture, di storie, di personaggi e metafore, di luoghi, di identità pur nella diversità di lingue, etnie, mestieri, religioni, e la Donna, identificata al Mediterraneo, descritta nella sua vastità e nelle sue molteplici sfaccettature, saranno le tematiche della conversazione che l'autrice algerina, presentata da Andrea Baravelli, svolgerà in Classense.
Nelle sue opere, in forma di scrittura-documento, attraverso uno stile emozionante e impetuoso, Leïla Marouane descrive la condizione della donna nella società tradizionale dei popoli dell'altra sponda del Mediterraneo tratteggiando personaggi femminili tra violenza e fragilità, tra verità e rimozione.
Leila Marouane, nasce nel 1960 a Djerba, in Tunisia, dove la sua famiglia vive in esilio. La sua nascita è in seguito registrata in Algeria, dove vive fino al 1990, svolgendo una coraggiosa attività giornalistica che le ha provocato una grave aggressione nel 1989. Nel 1990 si trasferisce in Francia. Attualmente vive a Parigi dove, dal 1996 si dedica esclusivamente alla scrittura letteraria dal 1996.
Considerata una delle scrittici nordafricane più promettenti è impegnata per la causa delle donne che lottano contro le regole della famiglia algerina, che le rende praticamente schiave, autorizzando il ripudio, la poligamia e il tutorato.
Nel 2004 ha ricevuto i premi Literatur alla Fiera del Libro di Francoforte e nel 2006 il prestigioso premio Jean-Claude Izzo per il suo romanzo La jeune fille et la mère.(2005).
Fra i suoi romanzi: Il castigo degli ipocriti (Epoché, 2006), Doppio ripudio, (Epoché, 2008),
Vita sessuale di un fervente musulmano a Parigi (Edizioni e/o, 2009).
Meditaeuropa 2010 è organizzato dal Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, dall'Istituzione Biblioteca Classense e dall'Associazione Meditaeuropa con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e della Fondazione del Monte.Commenta Stampa Condividi

domenica 20 giugno 2010

L'Italia al centro delle politiche energetiche.


foto di lorenzodom
Il rapporto Nomisma Energia ha rivelato che l'Italia è al centro di una delicata partita geopolitica giocata sul terreno dell’energia. Ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di energia è possibile, a patto di cercare alleati in nuovi mercati e diversificare le fonti. Il nostro Paese è infatti uno dei possibili snodi strategici per lo smistamento di gas nel resto d’Europa: progetti di portata strategica come l’Itgi, che collega l’Italia alla Turchia e alla Grecia, e il Galsi, che porta gas dall’Algeria alla Sardegna, hanno uno sbocco diretto sulla nostra penisola, altri come il Nabucco e il South Stream potrebbero averlo grazie alle interconnessioni con i Paesi confinanti.
Non c’è solo l’Italia, sostenuta da Stati Uniti e Ue, tra i candidati a diventare l’hub delle grandi rotte dell’energia. Ci sono anche i Balcani, che hanno nella Russia di Putin il loro principale e potente sponsor, e più distanti i Paesi della penisola iberica. L'Italia è una delle aree maggiormente interessate da nuovi progetti sia di terminali a gas naturale liquefatto sia di gasdotti: il 18% delle infrastrutture è in costruzione, mentre il 29% è in fase di progetto. Per di più siamo collegati alle regioni europee dai maggiori consumi tramite i corridoi Tag e Transitgas.
Chi vincerà? Il rapporto Nomisma suggerisce di guardare più a Sud per trovare la risposta. È il Mediterraneo, infatti, l’alternativa più concreta a quella che gli osservatori hanno ribattezzato come «l’Opec del gas», costituita da Russia e Algeria, che detiene il controllo dei rubinetti del metano della vecchia Europa.
«Attualmente – spiega il rapporto di Nomisma Energia – sono in costruzione circa 80 miliardi di metri cubi di capacità di importazione con destinazione finale il mercato europeo allargato, di cui il 40% relativo ad infrastrutture che insistono sull’area del Mediterraneo». Non solo: ulteriori 385 miliardi sono in progetto «con diverso grado di probabilità».
I Paesi-chiave sono la Turchia, l’Azerbaigian e le repubbliche ex sovietiche che gravitano intorno al Caspio. La realizzazione anche parziale di progetti alternativi, secondo Nomisma Energia, «potrebbe contribuire sensibilmente a modificare sia la struttura del sistema gas europeo che, conseguentemente, il portafoglio fornitori». Il costo delle nuove forniture via gasdotto dal Medioriente risulterebbe peraltro in diversi casi sostanzialmente competitivo. Ma se il metano resterà una fonte-chiave nel nostro approvvigionamento, con una domanda nuovamente in crescita nei prossimi anni, la diversificazione potrebbe riguardare, sempre nel Mediterraneo, anche le stesse fonti energetiche. Tre progetti (denominati Desertec, Supergrid e Msp) prevedono un grande sviluppo di generazione da fonti rinnovabili, a partire dal solare. «L’introduzione sul mercato europeo delle energie rinnovabili provenienti dalle aree a Sud e a Est del Mediterraneo sarebbe in grado di attenuare la crescente pressione sulle risorse da combustibili fossili (gas naturale in primis) che altrimenti deriverà dalla crescita economica di questa regione, contribuendo così a una maggior disponibilità di idrocarburi in Europa» sostiene Nomisma Energia.
Se l’Italia vorrà ricoprire un ruolo di leadership (sia pure in termini non di produzione, ma di distribuzione del gas) dovrà comunque fare i conti con i tanti cantieri aperti nel resto d’Europa: l’area balcanica, ad esempio, prevede una nuova interconnessione tra Montenegro ed Italia da 2mila megawatt, con un cavo sottomarino da 375 chilometri, oltre ad una nuova interconnessione tra Croazia ed Italia. Nella penisola iberica invece è previsto un potenziamento dei collegamenti con il Marocco e una nuova interconnessione con l’Algeria.
«A tale scenario di interconnessioni tra macrozone affacciate al Mediterraneo – spiega il rapporto – dovranno corrispondere nuove infrastrutture di collegamento tra macroaree europee e all’interno delle stesse, oltre che tra sud ed est del Mediterraneo già in progetto». Insomma: la sfida è stata lanciata e la torta delle risorse fa gola a molti. Se tutti i terminali, in cantiere e su carta, sin qui aperti fossero completati da qui al 2020, gli investimenti complessivi ammonterebbero a 6,5 miliardi di euro.

domenica 13 giugno 2010

Puglia Med presenta un nuovo progetto di cooperazione.


Di progetti strategici e degli orientamenti della nuova programmazione nel Mediterraneo si parlera' a Bari, giovedi' 17 giugno (ore 9.00/13.30), in occasione della conferenza organizzata presso l'Hotel Villa Romanazzi Carducci, dal Servizio Mediterraneo della Regione Puglia in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico (DPS) e le Regioni Toscana e Campania.
"La Cooperazione Territoriale nel bacino del Mediterraneo: progetti strategici ed orientamenti per la nuova programmazione post 2013", questo il titolo dell'evento, finanziato nell'ambito del Programma Transnazionale Med 2007-2013. Apriranno i lavori Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia e Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Turismo e Cultura.
Due le sessioni previste, la prima focalizzata sul tema 'Progetti strategici in area mediterranea - confronto sulle esperienze in corso', coordinata da Bernardo Notarangelo, dirigente del Servizio Mediterraneo; la seconda incentrata su 'Le strategie macroregionali', coordinata da Rossella Rusca, dirigente presso il Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento Politiche di Sviluppo.
L'obiettivo e' quello di stimolare fra gli attori che operano nelle regioni mediterranee una riflessione consapevole sul nuovo approccio 'macroregionale' promosso dall'Unione Europea. (ASCA)

domenica 6 giugno 2010

Mediterranean Economic Leaders Summit.


Far conoscere alla comunita' imprenditoriale le opportunita' di business che generera' l'avvio della Segreteria dell'Unione per il Mediterraneo a Barcellona. E' l'obiettivo del Mediterranean Economic Leaders Summit, in programma oggi e domani alla Casa Llotja di Barcellona, indetto dalle principali organizzazioni di supporto imprenditoriale della regione euromediterranea, Anima, Ascame, BusinessEurope, BusinessMed, Eurochambres e Ueapme, in collaborazione con Accio', il Comune e la Camera di Commercio di Barcellona, la Confederazione degli industriali (Ceoe), Foment del Traball Nacional e IEmed. Il rinvio del vertice dei capi di Stato e di governo dell'Unione per il Mediterraneo, inizialmente previsto dalla presidenza spagnola della Ue per il 7 giugno nel capoluogo catalano, non alterera' lo svolgimento del summit imprenditoriale. Oggi, informano fonti dell'organizzazione, le imprese avranno l'opportunita' di conoscere di prima mano le iniziative di carattere economico della UpM. In particolare, i programmi di disinquinamento del Mediterraneo; il piano solare mediterraneo; le autostrade del mare e terrestri; l'iniziativa per lo sviluppo delle piccole e medie imprese mediterranee. La due giorni di lavori si articola in quattro seminari, ai quali parteciperanno esperti e finanziatori in ognuno degli ambiti trattati. L'evoluzione dei rapporti economici e imprenditoriali euromediterranei sara' al centro della seconda giornata del summit, che si concludera' con la firma della dichiarazione imprenditoriale congiunta, the Barcelona Mediterranean private sector Declaration. Nell'ambito dell'incontro si svolgera' anche la terza Conferenza annuale del programma Invest in Med, di cooperazione imprenditoriale euromediterranea, coofinanziato dalla Commissione Europea. (ANSAmed).

sabato 29 maggio 2010

Lettera aperta a Guglielmo Epifani.


foto di marco prete da flickr
tratto da Liberazione del 28/05/10
Salve Signor Epifani, io vivo nel paese dove lei spesso viene perché vi risiede la sua famiglia. Le scrivo non certo per dettarle strategie sindacali o per contestarle quelle che lei applica, solo per dirle cosa vedo. Non ho neanche il diritto di contestare la linea sindacale della sua organizzazione, visto che non sono mai stato iscritto, anzi nel 1996 ho fondato insieme a Gigi Malabarba, Luigia Pasi e altri compagni il Sin.Cobas, perché la classe operaia era già in perdita di diritti. Nella azienda dove lavoravo, io come delegato Sin Cobas avevo il 54% dei voti, abbiamo fatto una politica di classe, con pochi punti fermi, la non tollerabilità dei contratti a tempo determinato, la distribuzione di una minima parte del ricavato aziendale (premio di produzione), la difesa dei diritti inalienabili e una piattaforma di sanatoria ambientale. La mia azienda era una Multinazionale Chimica, che trattava prodotti tossico-nocivi, una azienda costruita con un mutuo finanziato dal comune di Cannara, che al momento della chiusura (grottesco) è stata rivenduta dalla Multinazionale Ferro ad un ente chiamato Sviluppumbria ora privatizzato. Nell’aprile 2003, aprendo il mio terminale collegato con gli stabilimenti di 22 nazioni, mi sono accorto che le ricette per i coloranti che inventavamo e producevamo nel mio stabilimento venivamo copiate e trasferite altrove. Da lì è iniziata una lotta durata 6 mesi, autogestita dai lavoratori. Il sindacato ci ha accompagnato alla chiusura, nonostante 10 miliardi di utile e in presenza di acquirenti. Ora abbiamo, a 7 anni di distanza, uno stabilimento non bonificato, lasciato all’abbandono. Con la mia liquidazione, dopo 17 anni di lavoro, ho messo su un negozio, io lo chiamo laboratorio, che riesce a sopravvivere perché si rivolge ad un mercato di “nicchia” e basato su stampa di piccola tiratura ma di alta qualità. Intorno alla mia attività, a conduzione famigliare e che insiste in un area industriale molto grande (Bastia Umbra), ci sono molte attività che stanno chiudendo, altre che si riducono e un industria che va avanti da 10 anni con contratti interinali di 3 mesi. Dovrebbe vedere le facce degli operai quando escono. L’unica cosa che si vede sorgere sono i centri commerciali e i negozi in franchising, che costringono alla chiusura i piccoli commercianti, per poi sparire dopo due o tre anni. Ieri sera ho seguito la trasmissione Ballarò, nonostante trovi molta difficoltà a tollerare le idiozie di esponenti del governo che salveranno la crisi trovando i falsi invalidi e i fannulloni nella pubblica amministrazione, così dicono, mentre nella realtà faranno pagare il costo della manovra ai soliti noti, difendendo i privilegi di altrettanti soliti noti (ignoti per il fisco). Ho sentito una sua frase che sicuramente chiunque condivide, perfino le mie figlie capiscono che i loro genitori lavorano 10 ore e vivono in un garage mentre c’è chi gode di ricchezze a volte neanche calcolabili e questa è una iniquità. La frase è “non si può far pagare chi già vive sotto una certa soglia”. E’ uno slogan bellissimo ma non crede che ci sia bisogno di altro, di ripensare ad una società diversa, di chiedere il sostegno dei lavoratori e dei cittadini per proporre leggi che vietino alle multinazionali di rubare conoscenze per poi trasferirle dove il costo di lavoro è minore, non pensa che bisognerebbe fare delle politiche volte al mantenimento del tessuto sociale. Nel Paese dove abito io e la sua famiglia, vi erano 50 negozi ora abbiamo un centro storico morto.
In un'altra area (Ospedalicchio) i terreni della Regione invece di essere venduti agli artigiani sono stati venduti all’Unipol, così gli acquirenti hanno visto lievitare il costo.
Non crede che la strategia di ridurre il danno sia ormai superata e che invece occorra una nuova stagione di lotte, per rivendicare la redistribuzione equa della ricchezza, contestare la globalizzazione in quanto libero mercato a danno della dignità umana. Non entro in temi prettamente sindacali, che a lei sicuramente vengono alla mente meglio che a me, quelli del tipo: riduzione di orario a parità di salario, la scala mobile, la non ripetibilità di contratti a tempo determinato, etc etc.
Un ultima cosa, è chiaro che per mettere in campo una nuova stagione di lotte contro il palazzo, i palazzi e la casta, bisogna esserne fuori. E’ difficile combattere contro se stessi.
Un Cordiale Saluto.

“Giornalisti del Mediterraneo”: vince Biroslavo


Foto di fil di flickr
E’ Fausto Biloslavo, del settimanale Panorama, il primo classificato del 2° Concorso Internazionale “Giornalisti del Mediterraneo”. Il premio è stato organizzato dall’Associazione “Terra del Mediterraneo”, in partnership con Europuglia, portale di promozione delle attività e dei progetti del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Presidenza del Parlamento Europeo, dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, del Ministero delle Politiche Europee, delle Ambasciate di Svezia, Turchia, Polonia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Romania e Cipro, dell’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia e della Rai-Segretariato.
Nel suo reportage dall’Afghanistan “Noi sotto il fuoco dei talebani”, Fausto Biloslavo ha saputo coniugare con encomiabile professionalità il tono del realismo crudo della descrizione col pathos di giorni passati dalle truppe italiane tra i pericoli continui e spesso misconosciuti di una guerra sempre più aspra.
I vincitori invece, per le quattro sezioni sono: Elisa Di Benedetto del Messaggero Veneto, sezione “Missioni di Pace dell’Italia all’estero”; Antonella Galli di LA7, sezione “Solidarietà, Soccorso e Impegno Civile; Francesca Ambrosini di Rete4, sezione “Immigrazione, Integrazione, Accoglienza”; Antonio Di Bartolomeo del Master di Giornalismo della Scuola di Perugia, sezione “Giovani Talenti e Web”.
La Medaglia di Bronzo del Presidente della Repubblica per il Premio Giuria è andata invece a Beppe Stallone di Antenna Sud. Le Medaglie di Bronzo del Presidente del Senato e del Presidente della Camera, sono state attribuite a Gilda Sciortino (A Sud d’Europa) e Raffaella Angelino (La Rinascita della Sinistra). Menzioni speciali invece per Vincenzo Sinapi (ANSA); Flaviano Masella (RaiNews24) e David Murgia (Sat 2000). Il Premio Scuola di Giornalismo è stato vinto da Matteo Acmè e Antonio Melluso della Scuola di Giornalismo di Torino.

domenica 23 maggio 2010

Il Mediterraneo è la nostra Cina.


Tratto da Limes
Un terzo del commercio mondiale transita nel Mediterraneo. Le esportazioni asiatiche, soprattutto cinesi, raggiungono i mercati europei e americani in prevalenza attraverso le rotte che passano da Suez e poi da Gibilterra.
Lungo la rotta che passa a sud dell'Africa, doppiando il Capo di Buona Speranza, vengono trasportati 12,2 milioni di teu, l'unità di misura usata per calcolare la capienza dei container, contro i 15,3 che attraversano il Mediterraneo, nonostante la crescente minaccia dei pirati lungo il corno d'Africa, all'imboccatura del Mar Rosso.
L’Italia stenta a intercettare questo enorme flusso nonostante la sua posizione geografica favorevole perché non dispone delle infrastrutture portuali e di trasporto terrestre su cui invece poggiano non solo i grandi hub del Nord Europa, a cominciare da Rotterdam, ma ormai anche i nuovi grandi porti della costa Sud, come il gigantesco scalo di Tangeri.
E' in corso una dura competizione tra i porti del Mediterraneo per diventare uno dei grandi hub utilizzati dalle compagnie di trasporto per movimentare i container da navi più grandi a navi più piccole o inviarli direttamente via terra verso i mercati di riferimento dei singoli porti.
In molti stanno investendo sulla sponda Sud del Mediterraneo, che rappresenta un mercato da 280 milioni di abitanti in forte crescita demografica ed economica. Ormai in queste regioni gli investimenti europei sono solo il 40% del totale e quelli americani il 10%, contro il 30% proveniente dai paesi del Golfo Persico e il 20% da paesi emergenti come Brasile, India, Cina, che scommettono sul Mediterraneo meridionale anche per salvaguardare le rotte marittime per loro così importanti.
In questa fase di crisi è una grande opportunità di crescita per l'economia italiana. E' il Mediterraneo è la nostra Cina.

Albania-Puglia: due popoli, un’amicizia.


Presentato a Tirana, nel corso dell’iniziativa “Di là del mare. Albania-Puglia: due popoli, un’amicizia”, il Progetto Strategico ALTERENERGY, promosso dalla Regione Puglia - Servizio Mediterraneo nell’ambito del Programma CBC IPA Adriatico 2007-2013.
Un budget complessivo di 12,5 milioni di euro, 4 anni di attività previste, un partenariato che vede coinvolte 7 regioni italiane più Albania, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina e Grecia: sono i numeri del Progetto Strategico ALTERENERGY, promosso dalla Regione Puglia - Servizio Mediterraneo nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera CBC IPA Adriatico 2007-2013.
“L’obiettivo è sviluppare modelli replicabili di gestione integrata e sostenibile delle risorse energetiche per le città dell’area adriatica – ha spiegato Bernardo Notarangelo, Dirigente del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia, nel corso dell’iniziativa pugliese “Di là del mare” Albania-Puglia: due popoli, un’amicizia, ospitata nell’Accademia delle Arti di Tirana dal 18 al 22 maggio – La Regione Puglia, capofila del progetto, ritrova l’Albania partner prioritario in un’azione di supporto al business per le imprese che operano nel campo delle energie rinnovabili.
Oggi, nel festeggiare il ventennale dell’avvio della cooperazione Italia-Albania, celebriamo non solo le tante esperienze di buon vicinato prodotte grazie al Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg/Cards IIIA, ma il consolidamento di un partenariato europeo che sta imparando a lavorare nell’interesse di uno sviluppo comune”.
“L’Italia sostiene da tempo il processo di integrazione dell’Albania in Unione europea – ha sottolineato S. E. Saba D’Elia, Ambasciatore d’Italia a Tirana – In questo sforzo di accompagnamento, la Regione Puglia ha un ruolo trainante, è attiva e attenta al consolidamento dei rapporti bilaterali con il paese delle Aquile”. “Un piccolo lembo di mare separa due popoli sulle rive dell’Adriatico ma questo non ha impedito l’incontro, il dialogo e la collaborazione – ha aggiunto Dritan Prifti, Ministro albanese dell’Economia, Commercio ed Energia - Con il progetto Alterenergy, lo scambio di best practices e know-how permetterà il miglioramento delle capacità delle comunità locali nel pianificare, implementare e gestire interventi di risparmio energetico”.
“Il percorso sperimentato dalla Regione Puglia nel Pic Interreg Italia-Albania ha anticipato l’approccio delle politiche di pre-adesione, prevedendo processi decisionali congiunti con le autorità pubbliche albanesi, in una logica di condivisione delle scelte e delle priorità – ha concluso Jorida Tabaku, Vice Ministro per l’Integrazione europea della Repubblica di Albania – Ora vogliamo consolidare l’amicizia con la Puglia ed avviare nuove partnership in tutti i settori, dalla cultura all’economia, in sinergia con l’intero sistema Italia”.
Nella grande stagione di eventi “Italia-Albania 2010: due popoli, un mare, un’amicizia”, promossa dall’Ambasciata d’Italia a Tirana e dal Ministero degli Affari Esteri, la Puglia ha raccontato con suoni, parole, immagini, emozioni vent’anni anni di cooperazione, di amicizia, di integrazione. Dall’arte al teatro, dalla musica alle tradizioni popolari, dal cinema all’enogastronomia, le eccellenze del territorio regionale sono state rappresentate grazie alla collaborazione dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, del Teatro Pubblico Pugliese, di Apulia Film Commission, dell’Associazione salentina Magna Grecia Mare, dell’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce.
Di forte impatto scenografico, tra gli eventi, lo spettacolo di “Pizzica” del gruppo Arakne Mediterranea, applauditissimo dal pubblico albanese dell’Accademia delle Arti di Tirana.

venerdì 21 maggio 2010

Rivitalizzare l'Unione per il Mediterraneo.


Il secondo summit dell'Unione per il Mediterraneo (UPM) in programma il 7 giugno a Barcellona, avrà luogo in circostanze difficili, mentre i deputati chiedono che il processo riprenda con forza.
Secondo il progetto di risoluzione di Vincent Peillon (S&D, FR), per dare un nuovo impeto all'UPM è necessario un impegno forte da parte dei Capi di Stato e di governo nell'assicurare un finanziamento adeguato ai progetti più importanti fra quelli già previsti e consolidare le istituzioni sulle quali si basa il processo di cooperazione e avvicinamento fra i paesi del Mediterraneo. L'UPM ha visto i propri lavori bloccati nel dicembre 2008 a causa del conflitto di Gaza, anche se le riunioni a livello ministeriale e di alti funzionari sono riprese nel settembre 2009.
La maggior parte dei progetti dell'UPM è destinata allo scambio fra scuole, università e insegnanti.
In particolare, vi è il progetto di creare un programma Erasmus per il Mediterraneo per incoraggiare gli scambi fra gli Stati membri dell'Unione per il Mediterraneo, secondo quanto spiega la risoluzione approvata dalla commissione per gli affari esteri. I deputati hanno anche sottolineato che la struttura istituzionale dell'UPM non sarà completata fino a quando non ci sarà lo scrutinio parlamentare, che dovrebbe essere affidato all'Assemblea parlamentare Euro-mediterranea (APEM).
Il progetto di risoluzione pone anche l'accento sul fatto che l'UPM chiede di rivitalizzare il processo di Barcellona, lanciato nel luglio 2008 a Parigi, grazie ad una cooperazione coi paesi del Mediterraneo su sei grandi progetti: la protezione civile, le autostrade del mare e su terra, la bonifica del Mar Mediterraneo, un piano per lo sviluppo dell'energia solare, l'iniziativa di sviluppo degli affari nel Mediterraneo e l'università euro-mediterranea.

domenica 16 maggio 2010

Il Censis fotografa il Mediterraneo


Tratto da AGI
L'85,6% degli italiani e' convinto che esista una cultura mediterranea condivisa, sebbene non omogenea, a fronte del 14,4% che invece ritiene che i Paesi che si affacciano sul bacino siano segnati da differenze troppo profonde. La pluralita' di culture e civilta' presenti nell'area ha favorito nel tempo lo sviluppo di uno spirito di convivenza basato sulla tolleranza (secondo il 45,1% della popolazione), ha incoraggiato il confronto e il dialogo tra i popoli (27,7%), e solo il 27,2% degli italiani ritiene che nella regione prevalgono invece chiusura e conflittualita'.
Sono dati della ricerca del Censis "Il Mediterraneo visto dagli italiani", presentata oggi a Palermo da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, e realizzata per conto della Fondazione Roma Mediterraneo in occasione della conferenza internazionale "Mediterraneo: Porta d'Oriente".
Secondo l'indagine, il 69% degli italiani considera positiva la prospettiva di una maggiore integrazione tra i Paesi della sponda Nord e quelli della sponda Sud, perche' puo' portare benefici commerciali anche all'Italia. Solo il 14,1% ritiene che una maggiore integrazione possa rappresentare un rischio per la nostra economia, data l'instabilita' dei Paesi nordafricani e mediorientali. Secondo il 16,9% dei rispondenti, invece, l'integrazione e' impossibile a causa di differenze culturali insuperabili tra il Nord europeo e la sponda sudorientale. Per intensificare i rapporti tra l'Italia e i Paesi del Mediterraneo, secondo il 41,1% degli intervistati occorre gestire in modo efficace i flussi migratori (il dato sale al 46,1% nel Nord-Est) con accordi istituzionali finalizzati a un maggiore controllo degli arrivi. Tra le altre iniziative, i rispondenti hanno indicato l'incremento dei traffici commerciali e l'export in questi Paesi (33,5%), e la riduzione dei divari socio-economici, anche fornendo aiuti diretti ai Paesi che presentano un maggiore ritardo sotto il profilo dello sviluppo sociale ed economico (29,7%). In Italia e' diffusa un'immagine positiva del Mediterraneo che rimanda principalmente alla bellezza dei suoi paesaggi e al clima piacevole (34,6%), o alla grande storia alle spalle, come culla di civilta' (31,3%). Per il 17,4% degli italiani e' la convivenza di diverse culture a connotarne da sempre la natura.
Per il 7,6% del campione si tratta invece di un'area caratterizzata da una profonda frattura fra la sponda Nord, avanzata economicamente, ma indebolita dall'invecchiamento demografico, e la sponda Sud, piu' arretrata economicamente, ma in forte crescita demografica. Infine, solo il 3,2% del campione percepisce il Mediterraneo come un'area tormentata da tensioni religiose, preda di conflitti e fondamentalismi.
Le citta' che meglio identificano l'idea di Mediterraneo sono Napoli (secondo il 37,3% delle opinioni raccolte) e Palermo (32,1%), seguite da Barcellona (21,8%) e Roma (18,2%), Venezia (12,8%) e Atene (10,2%). Poi Istanbul (9,6%), Genova (8,6%), Marsiglia (8,4%), Il Cairo (6,6%) e Gerusalemme (3,4%).
Il calore umano e lo spirito di accoglienza sono tratti caratteristici dei popoli del Mediterraneo per il 62,3% degli italiani (prevalentemente al Sud: 68,9%). Seguono alla pari la sensibilita' artistica e culturale (25,5%) e le qualita' personali di intraprendenza e tenacia (25,4%). Ma essere mediterranei, nell'opinione degli italiani, puo' voler dire anche una bassa propensione al rispetto delle leggi (22,6%, dato che sale al 26,2% nel Nord-Est). A seguire, viene indicata dal 18,2% del campione la furbizia, come attitudine un po' spregiudicata e truffaldina, poi la propensione a prendere la vita come viene (15,4%), lo scarso rispetto per l'ambiente (14,9%), un atteggiamento pigro e negligente (14,5%), la litigiosita' (7,2%).
L'indagine del Censis rivela anche una forte disposizione degli italiani ad avvicinarsi alle altre culture. Un italiano su tre (il 33,5%) dichiara di aver frequentato nell'ultimo anno persone provenienti dal Nord Africa o dal Medio Oriente, uno su quattro (26,5%) ha acquistato prodotti di artigianato fabbricati in quell'area, il 26,3% ha mangiato piatti tipici della cucina nordafricana e mediorientale, il 23,8% ha letto libri scritti da autori mediterranei .

sabato 15 maggio 2010

Erano schiavi.


Questo video è un brano tratto da un documentario che Maria Teresa de Vito, regista, sceneggiatrice, autrice, produttore, ha realizzato nel 2006 dedicato alla storia ed alle tradizioni della maggiore tra le isole Eolie, Lipari, la più popolata, la più fertile e la più affascinante: sono presenti nel museo archeologico ritrovamenti che vanno dal neolitico medio, 4000 a.C., al VI d.C. Ha voluto mostrare questa parte del documentario per la straordinaria fierezza con la quale la protagonista racconta la storia dell'affrancamento della sua famiglia dalla "schiavitù". Le musiche sono di Federico Laterza.

venerdì 14 maggio 2010

Al via oggi a Palermo convegno tra regioni delle due sponde.


Fonte: Aki
Si apre oggi a Palermo la due giorni del convegno internazionale 'Uniti dal Mediterraneo', organizzato dalla Regione Sicilia in occasione del 64esimo anniversario del suo statuto autonomistico. Nel capoluogo siciliano si danno appuntamento i presidenti di regioni e sindaci provenienti da gran parte dei paesi rivieraschi, con l'obiettivo di gettare le basi per una nuova macroregione mediterranea, secondo la linea di valorizzazione dei gandi bacini politico-economico-sociali in Europa. Agli appuntamenti presso il Palazzo d'Orleans e il Palazzo Abatellis saranno presenti, oltre al padrone di casa, il presidente della Regione Raffaele Lombardo, anche il presidente del governo delle isole Baleari, Francesc Antich i Oliver, e quello dell'Agenzia di sviluppo del distretto di Larnaca, a Cipro, Spyros Elenodorou. I tre lanceranno il GECT Archimed, progetto che unisce in un accordo di cooperazione transfrontaliera tutte le isole del Mediterraneo. Nella seconda giornata è previsto anche l'intervento del ministro delle Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, e del segretario generale dell'Unione per il Mediterraneo, Ahmad Mosa'deh. L'evento sarà anche l'occasione per lanciare il premio intitolato al geografo medievale arabo al-Idrissi, consigliere dei re normanni, che capovolse la rappresentazione grafica delle due sponde del Mediterraneo. Il premio, istituito dalla Fondazione Osservatorio del Mediterraneo e dalla Regione Sicilia, sarà attribuito da una giuria internazionale alle personalità di entrambe le sponde del Mediterraneo che avranno contribuito maggiormente al dialogo interculturale e interreligioso.

domenica 9 maggio 2010

Tre modi di vedere il Sud.


Da circa vent'anni Franco Cassano ha promosso, anche con il suo fortunato libro "Il pensiero meridiano", un forte ripensamento sul Mezzogiorno e sulla sua identità culturale. Grazie a lui si è aperto un dibattito sull'autonomia del pensiero meridionale, e si sono poste le basi teoriche di un nuovo meridionalismo, che parte da parametri altri, valorizzando prima di tutto l'osmosi con il mare, l'"andar lenti" contro il mito moderno dell'"homo currens", la dimensione di frontiera. Cassano prosegue ora la sua riflessione sul Sud mettendo a confronto i vari paradigmi che lo hanno interpretato:quello della dipendenza ovvero dello sfruttamento, della modernizzazione ovvero del ritardo, quello dell'autonomia ovvero del Sud come risorsa critica, osservando l'eclissarsi della questione meridionale da ogni agenda e dibattito pubblico, scalzata dall'emersione di una questione settentrionale. Il libro si interroga su questo passaggio drammatico che deriva proprio dallo scarto tra la ormai dominante "regionalizzazione della ragione" e l'ampiezza di vedute necessaria per conservare l'unità del nostro paese proiettandola nel futuro.

venerdì 7 maggio 2010

Una buona occasione per lo scontro greco-macedone.


Il vice Ministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso è in visita dal 3 maggio nei paesi Balcani. A Pristina, in Kosovo, per l'apertura del Forum Economico Bilaterale organizzato dall'Ambasciata Italiana e dall'Ice. Urso guida una delegazione di 40 imprese insieme al Presidente della Simest, Giancarlo Lanna, a quello della Finest, Michele Degrassi, al Direttore Generale dell'Ice, Massimo Mamberti. Della Delegazione fa parte Luisa Todini, Presidente dell'omonimo gruppo e vice Presidente della Federazione Europea Industria e Costruzioni. Urso ha incontrato il Ministro e Finanze, e quello dell'Industria e Commercio e firmerà una dichiarazione congiunta per Il rafforzamento della partnership economica ed industriale tra i due Paesi. La visita di Urso rientra nel Piano Balcani promosso Dal Ministero dello Sviluppo Economico ed ha l' obiettivo di incrementare gli investimenti nell'area oltre i 10 miliardi di euro l'anno. Il prossimo 18 maggio si svolgera una missione in Macedonia che chiude il cerchio con le visite nei Paesi dell'ex Jugoslavia. Per l'occasione è stato organizzato il “Forum Economico Italia - Macedonia” che si svolgerà a Skopje.
La visita della delegazione si svolge in un momento drammatico per l'intera area e din particolare per la Gracia. Sarebbe auspicabile che non si trascurasse l'occasione per porre l'accento sull'assurdo contrasto tra Atene e Skopje che dura ormai da vent'anni. Il motivo degli screzi, che considerata la durata della contesa appare davvero paradossale, è il nome della ex repubblica jugoslava di Macedonia. La Grecia si oppone all'uso del nome "Macedonia", che considera parte integrante del proprio patrimonio storico. Ancora più assurdo è il fatto che ciò sta ostacolando lo sviluppo dei due paesi e l'integrazione dei Balcani in Europa. È arrivato il momento di trovare un accordo.

mercoledì 5 maggio 2010

Meeting dei giornalisti del Mediterraneo.


Si aprira' giovedi' 6 maggio a Cagliari il 10° Meeting dei giornalisti del Mediterraneo. La cerimonia di apertura si svolgera' alle 19 nella sala consiliare del Municipio del capoluogo sardo. I lavori proseguiranno poi il 7, l'8 e il 9 maggio presso il T Hotel in via del Giudicati.
Al Meeting, promosso dalla International Federation of Journalists, dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dall'Associazione della Stampa sarda, parteciperanno i rappresentanti di quasi tutte le organizzazioni dei giornalisti dell'area del Mediterraneo, nonche' di singole personalita' del mondo del giornalismo e della comunicazione, protagoniste dei processi di dialogo tra le culture nazionali del bacino. Per il Governo italiano interverra' Stefania Craxi, Sottosegretario agli Affari Esteri.
L'appuntamento di Cagliari, che ha per titolo ''Sicurezza, diversita', dialogo: costruire la fiducia nel futuro del giornalismo nel Mediterraneo'', si inserisce in una catena di analoghe iniziative che sono state di volta in volta ospitate in diverse citta' dell'Area mediterranea, mantenendo vivo e costante il dialogo fra tante e diverse realta' culturali e del giornalismo, anche attraverso la sigla di Carte deontologiche e documenti sui temi dell'informazione.

venerdì 30 aprile 2010

Il primo maggio: festa o lutto nazionale?


Le immagini della guerriglia di gennaio a Rosarno hanno fatto il giro del mondo. Seguiti da proclami politici, buoni propositi, manifestazioni di solidarietà e impegni a cambiare le cose. Alcuni pullman carichi di extracomunitari partirono da Rosarno in direzione Crotone e Bari, in tutto 1200 andarono via. Altrettanti andarono via con mezzi propri, consapevoli che una convivenza pacifica non era più possibile. Sembrava che tutto fosse finito. Ma non era esattamente così. La tensione in paese è stata riaccesa dagli arresti dello scorso 26 aprile, che hanno portato in carcere 30 tra caporali e proprietari di agrumeti, tutti accusati di associazione a delinquere, sfruttamento della manodopera e induzione all’immigrazione clandestina.L'operaio morto a Cerignola dopo essere caduto all'interno di un silos di grano, lavorava in nero ed era un invalido civile. Nicola Gadaleta aveva necessità di lavorare. Anziché fare passi in avanti sulla sicurezza e sulla lotta al lavoro nero ci ritroviamo con un morto in più. La necessità di lavorare a tutti i costi spinge le persone a mettere a repentaglio la propria incolumità fisica e ad accettare qualsiasi forma di occupazione.
Domani a Rosarno ci sarà una grande manifestazione per il lavoro, la legalità e la solidarietà. Il comizio conclusivo sarà tenuto dai tre segretari dei sindacati Cgil, Cisl e Uil.
Ma il primo maggio è giusto chiamarlo ancora festa del lavoro, o come sembra più esatto, bisognerebbe proclamare un giorno di lutto nazionale?

Sosteniamo la causa di Avni Er.


Avni è un oppositore politico, accusato di appartenere al partito comunista DHKP-C . Avni è colpevole solo di aver svolto nel corso degli anni una puntuale denuncia delle violazioni dei diritti umani e della libertà d'informazione in Turchia.
Il 1° aprile 2004 un'operazione repressiva ha provocato l'arresto di 82 persone in Turchia ed altre 59 persone tra Germania, Olanda, Belgio, Grecia ed Italia. Tra loro giornalisti dell'opposizione, membri di organizzazioni democratiche e per la difesa dei diritti umani, avvocati ed artisti.
Avni, a seguito di un processo scandaloso durante il quale testimoniarono contro di lui, a volto coperto, i torturatori turchi, fu condannato dalla Corte di Assise di Perugia nel 2006 con successiva conferma della Corte d'Appello di Perugia.
Seguì una vasta campagna di mobilitazione e sensibilizzazione cui aderirono diverse associazioni nazionali (Arci, CRVG- Conferenza nazionale del volontariato della giustizia, Antigone) e vari esponenti politici; ci fu una dichiarazione a tutela dell'incolumità di Avni e per il rispetto delle norme internazionali a difesa dei diritti dell'individuo da parte dell'europarlamentare Giulietto Chiesa; ci furono molti ordini del giorno da parte del Consiglio provinciale di Lecce (marzo 2008), del Consiglio Regionale della Toscana, della Sardegna e della Campania.
Anche il Consiglio Regionale della Puglia, nel giugno 2008, ha sottoscritto una mozione contro l'estradizione di Avni in Turchia, con esplicito riferimento all'art.10 della Costituzione italiana: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge".
Secondo associazioni internazionali ed autorevoli come Human Rights Watch, Amnesty International, nonché la Commissione ONU per i diritti umani ed il comitato Europeo per la prevenzione della tortura, in Turchia vi è il fondato timore di violazioni dei diritti, di trattamenti inumani e degradanti, di tortura.
Avni si è visto rigettare la richiesta d'asilo nel nostro paese e ha presentato ricorso al Tribunale di Bari che si pronucerà il prossimo 6 maggio 2010. Avni rischia l'espulsione in Turchia, dove sempre secondo il parere della Commissione egli non corre rischio alcuno di tortura.

mercoledì 28 aprile 2010

Un gesto meridiano.


Tratto da Personaggi senza autore di Gaia Rayneri.
Per una turista europea che si reca in Marocco, avere l'impressione di avere pagato poco ciò che si è comprato dopo ore di contrattazione è senz'altro una delle soddisfazioni maggiori della vacanza.
Così, arrivata da poco a Rabat, tutta contenta mi porto a casa per cinque euro una collanona di legno di argan, e vado a prendere un caffè per festeggiare l'acquisto. Nel bar ci trovo Mehdi, diciassette anni, marocchino, che si presenta e si complimenta per i miei braccialetti, quelli che ho comprato a Torino per cinquanta centesimi da Said, che ti fa esprimere un desiderio mentre te li annoda. “Puro artigianato italiano”, mi dice.
Chiacchieriamo, lui mi racconta che è fortunato, ha un lavoro di dodici ore al giorno per il quale è pagato cinque euro. “All'ora?”, chiedo io, lui mi guarda come se fossi matta. “In tutto fanno centocinquanta al mese”, mi spiega. Insiste per pagare il caffè, ho letto sulla guida che qui può sembrare scortese rifiutare un'offerta, ma la guida vai a sapere chi l'ha scritta, così insisto, invano.
Gli dico che devo andare in autobus a Beni Mellal, e lui mi accompagna al taxi, allunga una banconota all'autista, specificando che gli sta lasciando una mancia perché mi tratti bene. I miei soldi non li vuole, “Ici en Maroc vous êtes les invitées”. Faccio un rapido calcolo, ha appena speso per me l'equivalente di due giornate e mezza di lavoro, ciò che io guadagno dando quarantacinque minuti di ripetizioni di latino. Prima che io parta ci avvicina un signore, chiedendoci una moneta. Ho letto sulla guida che da queste parti dare offerte potrebbe significare essere inseguiti per ore da mendicanti che cercheranno in tutti i modi di venderti qualcosa, allora mi scuso, non ho nulla. Mehdi lo rincorre e gli lascia una manciata di monete. Poi torna da me, mi sorride, mi apre la porta del taxi e augurandomi buon viaggio sussurra “Ah, la misère”.

mercoledì 21 aprile 2010

Franco Cassano e Felice Di Lernia: spiegano il pensiero meridiano di Vendola

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SGUARDO E ALTERITA' NEL PENSIERO MERIDIANO


Il prof.Mario Alcaro interviene su "Sguardo e alterità nel pensiero meridiano" durante un' intervista a margine di un seminario sugli strumenti della cultura musicale calabrese, tenuto all'Università della Calabria nel mese di luglio 2009.
Mario Alcaro insegna Storia della filosofia nell'Ateneo calabrese. Tra le sue pubblicazioni: "Bertrand Russell" (Giunti, 1990), "John Dewey. Scienza, prassi, democrazia" (Laterza, 1997), "Sull'identità meridionale" (Bollati Boringhieri, 1999), "Economia totale e mondo della vita" (Manifestolibri, 2003).

domenica 18 aprile 2010

Il Mediterraneo che scorre placidamente in Roberta Cartisano.


di Annalisa Esposito, tratto da Whipart
Conosciuta ed apprezzata da molto tempo nel circuito, Roberta Cartisano, da sempre porta in giro le sue canzoni che suscitano emozioni forti. Il suo disco d'esordio, Autentiche Voci, scritto ed arrangiato da lei con la co-produzione di Lele Battista, vedrà anche la partecipazione di ospiti di spessore quali Cesare Basile e Giorgio Mastrocola (La Sintesi, Battiato). In ogni traccia vi sono persone da conoscere e luoghi da osservare; vi è la ‘piazza' nella quale incontrarsi, come fosse un bisogno, una necessità, soprattutto in questo periodo storico in cui «si è perso il senso della memoria storica, si tende a creare qualcosa che possa essere cool e alla moda e nel momento in cui nasce porta con se già l'ansia di essere superata (R.Cartisano)».
Per leggere l'intervista alla musicista/cantautrice calabrese trapiantata a Milano (clicca qui).

sabato 10 aprile 2010

Dalla Puglia alla Crimea.


Oggi alle ore 17,00 sarà il Rettore dell’Università di Bari ad aprire i lavori di “I pugliesi di Crimea: dall’800 ad oggi”, spazio storico per indagare una vicenda umana, sociale, culturale ed imprenditoriale pugliese: l’emigrazione di tremila persone, per la maggior parte della provincia di Bari (in particolare di Trani, Bisceglie e Molfetta), verso la Crimea, a Kerch. Un’emigrazione particolare: benestanti, commercianti, professionisti ed operai specializzati, trasferitisi nel corso di un secolo (il 1800) con due consistenti flussi migratori tra il 1830 e il 1850 e tra 1870 e il 1890.
Tra gli interventi previsti, due esperti dell’Università di Bari: Anton Giulio de’ Robertis, docente di Storia dei Trattati e di Politica Internazionale ed Ennio Triggiani docente di Diritto dell’Unione Europea.
A ricostruire e ripercorre i fatti, dall’inizio del 1800 ai giorni nostri, il giornalista Tito Manlio Altomare, autore del documentario “Puglia oltre il Mediterraneo” promosso dalla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo e Assessorato allo Sviluppo Economico. Realizzato sulla base di un anno di lavoro e di autorevoli consulenze di storici italiani, il documentario, co-finanziato dall’Unione Europea, rientra nel progetto-iniziativa “Crimea e Kazakistan.oltre il Mediterraneo”, una tappa per arrivare a sviluppare il “Progetto-Paese Puglia-Mar Nero”, finalizzato ad aprire nuovi canali di sviluppo economico per le imprese pugliesi in un’area che si caratterizza come mercato in forte crescita, legato alla nostra regione poiché terminale della direttrice transeuropea del Corridoio VIII.
Si tratta di una vicenda di grande capacità imprenditoriale. Di managerialità “ante litteram”. Un esempio per chi opera economicamente e commercialmente oggi. Ma anche una storia tragica, con confische e perdita di diritti civili dopo la Rivoluzione bolscevica, sterminio politico durante il regime staliniano ed, infine, deportazione di massa dell’intera Comunità in Kazakhstan in piena seconda guerra mondiale. Un’emigrazione che racconta, attraverso le sue fasi, i totalitarismi in Europa nel XIX secolo. Oggi di quella importante ed agiata Comunità, vivono circa 500 persone fra deportati sopravvissuti e loro discendenti, con problemi economici e di non riconoscimento del proprio stato.
Da quella storia si può trarre spunto per tracciare le coordinate di un possibile futuro sviluppo dei rapporti fra la Puglia e i Paesi oltre il Mediterraneo, a partire dai legami ancora esistenti tra le comunità economiche pugliesi e quelle, di origine pugliese, che hanno ormai messo salde radici in quei paesi.

domenica 4 aprile 2010

L'Agricoltura in un'ottica euromediterranea.


Presso la facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali dell'Ateneo del Sannio a Benevento, nell'Aula Ciardiello in via Delle Puglie 82, l'8 e 9 aprile, si terrà il convegno "Mezzogiorno-Agricoltura - Processi storici e prospettive di sviluppo nello spazio euromediterraneo".
Il processo di costruzione del Partenariato euromediterraneo ha aperto una nuova fase nelle relazioni tra Europa, paesi dell'Est e Sud del Mediterraneo, Priorità per il 2010 sarà il completamento della Free Trade Area (in sigla Fta) preparato, nel dicembre 2009, dalla 8° Conferenza ministeriale euromediterranea di Bruxelles, in cui sono stati ratificati nuovi accordi per facilitare la creazione di nuove reti Nord–Sud (in cui si prevede di completare la liberalizzazione dei prodotti agroalimentari con i partner del Mediterraneo) e Sud-Sud (per il completamento/rafforzamento dell'integrazione economica) e la definizione di una Roadmap euromediterranea per il dopo 2010.
In questo ambito, il convegno, evidenziando il carattere multidimensionale dell'agricoltura nel Mezzogiorno e la sua centralità nell'equilibrio euromediterraneo, approfondisce i processi storici, fondamentali per comprendere la complessa realtà delle varie situazioni regionali, e le prospettive di sviluppo del binomio Mezzogiorno-Agricoltura in un'ottica privilegiata, quale quella caratterizzata dalle politiche di cooperazione per la costruzione dello spazio euromediterraneo. Il convegno si sviluppa su due linee: analisi macroeconomica Italia/Mezzogiorno/EuroMed; approfondimenti regionali. Finalità ultima del convegno è, perciò, quella di avviare la costruzione di una "visione comune" del Mezzogiorno rispetto a questa nuova problematica, come base per la realizzazione di un network interdisciplinare, tra Università e tra Istituzioni, da allargare ai paesi partner euromediterranei.

domenica 28 marzo 2010

Tre donne al timone nel Mediterraneo.


Si issano le vele su Y&S (SKY canale 430) da mercoledì 24 marzo alle 22.25 con Sailng Women per un emozionante viaggio in compagnia di tre bellissime donne. Deanna, Youma e Laura partono, a bordo di una barca a vela, alla volta delle isole del Mediterraneo per portare alla luce i miti e le leggende che hanno caratterizzato la storia di quei luoghi. Un appassionante cammino in sei episodi in cui poter conoscere la storia dei popoli del mare.
Le tre donne al timone di questa avventura, Deanna Orienti, modella e interprete, già conduttrice de L'Italia dei porti, Youma Diakite (da modella sulle principali passerelle mondiali ad opinionista e presentatrice televisiva) e Laura Cola, affascinante protagonista della serie Donnavventura, hanno deciso di condividere l’esperienza di noleggiare una barca a vela per esplorare le isole ioniche della Grecia.
Le tre ragazze animate da grande spirito d’avventura e voglia di divertirsi ci faranno da cicerone e incontreranno esperti, archeologi, storici, ma anche gente comune che racconteranno le peculiarità e le storie del territorio. Le tre “veliste d’eccezione” avranno anche modo di imparare tutti i segreti della vela e le nozioni fondamentali della navigazione. Vivranno anche tutta l’atmosfera locale imparando a ballare le danze folkloristiche e, con l’aiuto dei migliori chef locali, a cucinare i piatti tipici della tradizione enogastronomica.
Ogni nuova isola da visitare diventerà l’opportunità per trasportare il telespettatore tra scenari spettacolari, e far sentire il richiamo del mare, della storia e delle tradizioni di quei popoli che per migliaia di anni hanno vissuto in stretta sinergia con il mare. Seguiremo una rotta suggestiva tra aneddoti, tradizioni, miti e leggende.

Gaeta al centro della cooperazione internazionale.


La sede di Gaeta della Fondazione Casa delle Regioni del Mediterraneo è stata inaugurata il 26 marzo.
Erano presenti l'assessore alle Politiche sociali Di Liegro, il Sindaco di Gaeta Raimondi, il direttore del Dipartimento Territorio della Regione Lazio De Filippis e il consiglio direttivo della Fondazione.
Con questa iniziativa Gaeta avrà una grande visibilità internazionale con ripercussioni positive sul turismo e sull'economia ad esso collegato - spiega il Sindaco Raimondi - L'area mediterranea, in questi ultimi anni, sta diventando un'opportunità per tutti i popoli per costruire qualcosa di concreto in direzione di una migliore conoscenza e convivenza. Il Mediterraneo è uno spazio che dovrebbe unire le diverse culture ed andare al di là delle rispettive differenze che, comunque, restano una ricchezza per tutti.

lunedì 22 marzo 2010

Istanbul Seminars.


Pluralismo, integrazione, identità: la ridefinizione del liberalismo.
Quali politiche possono contribuire all'apprendistato del pluralismo sulla base della reciprocità e del rispetto?
Quali sono i fondamenti culturali e religiosi del pluralismo democratico?
Gli Istanbul Seminars sono un incontro annuale, che si terrà nella capitale turca dal 18 al 25 maggio, per promuovere e consolidare un network di relazioni culturali e accademiche. Le lectures rappresentano un'occasione per mettere in pratica il dialogo tra intellettuali e opinion leader democratici che appartengono a diverse aree geopolitiche, tra Oriente e Occidente.
Comitato Esecutivo: Seyla Benhabib, Giancarlo Bosetti, Alessandro Ferrara, Abdou Filali-Ansary, Nina zu Furstenberg, Nilufer Gole, Ferda Keskin, Nadia Urbinati.
Segreteria del Comitato Esecutivo:
Volker Kaul: volkerkaul@reset.it(coordinatore scientifico)
Emrah Efe CakMak:eec2119@columbia.edu(coordinatore eventi speciali.
Organizzazione Istanbul Seminars 2010: Claudia Durastanti
claudia.durastanti@reset.it
Reset-Dialogues on Civilizations
via di San Pantaleo, 66
00186 Rome – Italy
Phone: 0039-0668407021
Fax: 0039-0668807262

sabato 13 marzo 2010

Riapre la scuola di teologia del patriarcato della Chiesa ortodossa orientale.


Tratto da: peppe lombardo
I rapporti fra Grecia e Turchia sono storicamente delicati. Due nazioni, abituate a concepirsi come grandi potenze per i successi ottenuti nei secoli lontani, si sono trovate, dopo il secondo conflitto mondiale, ad operare in una condizione di marginalità o di autonomia limitata. Ciò ha inevitabilmente influito non soltanto sulle direttive principali della politica estera adottate dai rispettivi governi, con un ridimensionamento delle aspettative e l’adesione progressiva al blocco occidentale, ma anche sulla necessità in prospettiva di rappresentare la potenza egemone nella regione, per poter disporre in sede diplomatica di un peso politico sufficiente a trattare da pari con gli alleati d’oltreoceano.
In questo processo di affermazione la Grecia ha sicuramente marciato a un ritmo più rapido, ottenendo una celere apertura dell’Unione circa la possibilità di diventare Stato-membro (continua)

domenica 7 marzo 2010

Marco Brando.


Marco Brando, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, ha scritto un agile libretto, che già dal titolo, "Sud Est. Vagabondaggi estivi di un settentrionale in Puglia", rievoca la forte - ed atavica - commistione tra giornalismo d’inchiesta e racconto d’evasione. Composto di una trentina di percorsi e di due “fuori rotta”, il libro di Brando assolve con facilità ad una duplice funzione: quella di denuncia, dettata dalla sconforto e dall’avvilimento per l’incuria e l’insensibilità di alcuni scellerati progetti di industrializzazione; e quella della fascinazione, che una terra come quella di Puglia è capace di emanare proprio nei suoi anfratti dimenticati (e quindi sottratti al degrado ambientale, ma anche alla valorizzazione turistica e culturale che dovrebbe invece esserne fatta). Da “settentrionale trapiantato nel Sud”, Cassano riesce ad evidenziare bene questa contraddizione entro cui il sud-est - come tutto il Meridione, del resto - rischia di restare fulminato, ma ne comprende anche le straordinarie possibilità di riscatto mai attuate, che la condannano in un odioso limbo nel quale sembra ormai essersi rassegnato.

euronews - intervista - Slavoj Zizek: Europei incapaci di capire i Balcani

Filosofo e sociologo sloveno, Slavoj Zizek è tra i più influenti pensatori moderni. La sua attività di ricerca ha abbracciato temi disparati, che vanno dal cyberspazio, al postmodernismo, al postmarxismo, passando per Lenin e Alfred Hitchcock. euronews lo ha incontrato a Sarajevo, in occasione del Film festival, per parlare di Balcani e multiculturalismo. Nella capitale della Bosnia Erzegovina, anche il festival del cinema dà un contributo importante a risanare le ferite aperte dalla guerra orchestrata da Radovan Karadzic durante gli anni 90.

mercoledì 3 marzo 2010

domenica 28 febbraio 2010

Migrazioni.


E' l'interessante iniziativa di un gruppo di giovani pugliesi di San Vito dei Normanni. Il sito presenta il loro progetto.
Emigrazione ed immigrazione: due facce di una unica storia di uomini, donne di tutti i tempi che si guardano allo specchio. Loro come noi, oggi come ieri: “macaroni e vu' cumpra”, balie e colf. Storie che si ripetono con gli stessi bisogni, ansie, paure, utopie. La storia rivive a parti invertite drammi già vissuti e le immagini del passato ritornano capovolte.
L'Italia, da sempre Paese di emigrazione, ha conosciuto negli ultimi anni il fenomeno al contrario dell'immigrazione, diventando per molte popolazioni quello che l’America e l'Europa sono state per gli italiani nel '900. La porta d'ingresso per questo nuovo mondo è la Puglia. Memoria e integrazione, ricordarci cosa eravamo per vivere con maggiore coerenza il nostro presente, eliminando quei caratteri di unicità e di minaccia che caratterizzano l'immaginario collettivo soprattutto nei giovani. E' una proposta che si muove nella prospettiva di una educazione alla mondialità, laddove la conoscenza diventa il principale antidoto verso atteggiamenti di intolleranza.

E' nato il Mame a Roma.


L'anno scorso al G8 Young Business Summit di Stresa, si propose di dar vita al Mame YE Network (Young Enterpreneurs Associations Network for Mediterranean, Africa and Middle East), per un maggior dialogo e collaborazione nell'area del Mediterraneo allargato (Albania, Angola, Camerun, Egitto, Ghana, Grecia, Kosovo, Kuwait, Libano, Marocco, Mozambico, Senegal Spagna, Sudafrica, Tunisia, Turchia, Palestina). Come primo passo, furono coinvolte 41 associazioni dei giovani imprenditori dell'Africa, Mediterraneo e Medio Oriente, governi, ambasciate e consolati, organizzazioni come lo Yes, la Confederazione dei Giovani imprenditori europei ed altri enti. Fu realizzato un network di Giovani imprenditori di 18 Paesi per condividere le best practice e stimolare la nascita di nuove imprese.
Il Mame si è costituito formalmente durante il secondo Forum economico del Mediterraneo che si sta svolgendo a Roma. Si sono tenuti, in Campidoglio, gli incontri istituzionali ed in Confindustria sono previsti 1.300 incontri di business tra imprese (400 italiane e 200 straniere) e alcuni seminari settoriali su acqua, energia, logistica, hi-tech. L'obiettivo è di fare della sponda Sud del Mediterraneo, entro il 2012, un'area di libero scambio.
Prossimi appuntamenti del Mame sono il 9-10 aprile in Spagna, ad Alicante, il 24-25 setembre in Egitto, a Il Cairo, il 28-29 gennaio 2011 in Libano, a Beirut.